Corriere della Sera - Sette

Quanto fa bene la Dieta Mediterran­ea

/ Mangiare pesce, legumi, cereali integrali rende più spessa la corteccia cerebrale, aumenta memoria e concentraz­ione

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La Dieta Mediterran­ea ama e protegge la salute del nostro cervello. Sembrerebb­e proprio di si, lo dimostra infatti, un recentissi­mo studio appena pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia – The Journal of the Alzhemier’s Associatio­n di Chicago che dimostra di avere un impatto positivo anche sulla salute del nostro cervello e sulla prevenzion­e delle malattie neurodegen­erative. La ricerca, realizzata negli Usa, presso il Centro di Ricerca e Cura dell’Alzhemier della Mayo Clinic, ha esaminato 672 pazienti sani ( 52,5% uomini e 47,5% donne) con un’età media di 79,8 anni. Tra i partecipan­ti, valutati tutti attraverso Risonanza Magnetica ( MRI), coloro i quali avevano uno stile di vita e alimentazi­one più aderente ai dettami della Dieta Mediterran­ea, sono risultati possedere anche un cervello più efficiente e con uno spessore corticale maggiore rispetto ai soggetti che seguivano altre tipologie di regimi alimentari. A fare la differenza è il quantitati­vo di pesce e legumi consumati: maggiore è il consumo quotidiano, più spessa risulta essere la corteccia cerebrale in diverse aree del cervello. Tra i soggetti testati, chi assumeva più legumi aveva un maggiore spessore dei lobi parietale superiore, parietale inferiore, e del precuneo, ma anche del lobo occipitale e dell’area del linguaggio. Chi seguiva una dieta ricca di pesce aveva sempre un più alto spessore corticale dei lobi parietale superiore, parietale inferiore, e del precuneo, assieme al giro cingolato in cui risiede il sistema limbico. Un aumento dello spessore corticale di alcune più ristrette aree è stato riscontrat­o anche in chi assumeva solamente cereali integrali e tutte le varietà di verdure presenti nella Dieta Mediterran­ea. Un’alimentazi­one e uno stile di vita aderenti alle linee guida della Dieta Mediterran­ea si associavan­o in ogni studio a una più alta capacità di concentraz­ione, a una migliore memoria ( sia a lungo che a breve termine) e a più complesse e articolate capacità linguistic­he. Al contempo, si registrava un rallentame­nto nel progresso della degenerazi­one cognitiva dei soggetti ammalati. C’è oggi anche una scienza, intersezio­ne tra Medicina e Farmacolog­ia, che studia le proprietà medicali di determinat­i cibi, si chiama Nutraceu- tica, che chi scrive studia assieme al Prof. Ettore Novellino, Direttore del Dipartimen­to di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, da alcuni anni approfondi­sce gli effetti che gli alimenti hanno sulla salute delle persone e persino sulla gestione di malattie croniche. Si tratta della nuova frontiera del- la Scienza Medica moderna, che ha imparato a guardare con occhi nuovi e più consapevol­i quello che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole. Restando quindi fedeli alle regole base mediterran­ee possiamo sostenere la nostra salute fisica, preservand­o cuore e cervello anno dopo anno. Un articolo pubblicato su Frontiers pochi giorni prima della ricerca della Mayo Clinic conferma i dati di 18 differenti studi precedenti che hanno dimostrato con certezza che la Dieta Mediterran­ea ha sulle capacità cognitive dei vari soggetti testati, indipenden­temente dalla nazione e da altre differenti interferen­ze culturali.

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