Aquile, assassine innocenti
Il “cainismo” verso l’ultimo nato è una strategia di sopravvivenza
L’aquila di Verraux, l’anatraia minore, l’aquila coronata, poi altre aquile, altri rapaci e altri uccelli ancora, come la sula fosca e il labbo di Mac Cormick. È, questa, la polimorfa banda di specie in cui è ricorrente il cainismo, in altre parole, il fratricidio, frequente, seppur non esclusivo, appunto negli uccelli. Un crimine atroce nell’ottica umana, che riporta al racconto biblico di Caino e Abele. Un evento crudo, ma, di fatto, parte della strategia riproduttiva di quelle specie. E merita parlarne proprio per fare chiarezza su quelle aquile, assassine sì, ma “assassine innocenti”. Ogni implicazione morale è da bandire perché il peccato, ricordiamolo, è un privilegio riservato solo a noi. Parliamo allora del “normale” comportamento fratricida. Nelle specie in cui avviene, quasi sempre la femmina depone più uova a distanza di uno o più giorni, ma comincia subito la cova sul primo deposto. Ne consegue una nascita asincrona di pulcini ed è sempre l’ultimo nato, forzatamente di taglia inferiore, ad essere ucciso. Direttamente, a colpi di artigli e becco, o affamandolo e sottraendogli regolarmente il boccone. A volte c’è anche cannibalismo. Il comportamento fratricida può essere “obbligatorio”, ovvero l’uccisione è la strategia adottata per far sopravvivere il più forte nella nidiata. È “facoltativo” se dipende da fattori come la disponibilità di cibo. Nell’aquila di Verreaux ad esempio dove sono deposte, distanziate nel tempo, due uova, è rarissima la sopravvivenza di entrambi i piccoli. Nell’aquila reale che depone anch’essa 2 uova a distanza anche di 3 o 4 giorni, se il cibo è scarso alla schiusa si innesca il cainismo, altrimenti la competizione fra i nidiacei si attenua nel giro di qualche settimana ed entrambi i fratelli arrivano all’involo. Nel fratricidio obbligatorio si ipotizza in realtà che un uovo extra sia deposto come “assicurazione” nel caso lo sviluppo del primo fallisse. Ma, se tutto fila liscio, per l’extra il destino è segnato.