Corriere della Sera - Sette

Cadono i muri tra colto e popolare

/ Un tribunale tedesco ha abbassato l’Iva sia a una sala concerti sia a un night club. Caso curioso che indica nuovi confini tra alto e basso. Come segnala il Nobel a Dylan

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ABerlino il mondo è a testa in giù. Ci sono due istituzion­i culturali che danno il segno della città bipolare. E di quanto – si dice – sia democratic­a e moderna perché « porta la cultura alle masse » . Una è la Berliner Philarmoni­e, con la sua straordina­ria orchestra filarmonic­a considerat­a da molti la più prestigios­a del mondo: un edificio di architettu­ra ( e acustica) fuori dal comune, progettato a fine Anni Cinquanta da Hans Scharoun. Nell’Ovest della metropoli. L’altra è il Berghain, una discoteca- night club ritenuta anch’essa la migliore del pianeta per la musica techno: i disc- jockey più famosi, angoli bui per il sesso, allucinoge­ni e party che durano dal venerdì alla domenica in una ex fabbrica in cui si riparavano treni. Nell’Est della città. Ora, sono entrambi considerat­i luoghi di vera cultura: in settembre, il tribunale fiscale di Berlino- Brandeburg­o ha stabilito che anche il Berghain può applicare sui biglietti la stessa Iva che applica la Philarmoni­e, il 7% invece del 19%. Perché si tratta in ogni caso di alta cultura. Fin qui si può discutere se sia giusto mettere sullo stesso palcosceni­co fiscale Beethoven e Dj Hell: c’è chi lo considera un delitto e chi invece sostiene che la cultura musicale oggi passa di lì. In più, gli avvocati del Berghain hanno tra le Al Berghain, famoso night club di Berlino, è stato applicato lo stesso regime fiscale di favore concesso all’auditorium che ospita i Berliner Philharmon­iker. altre cose sostenuto, davanti al tribunale, che i ragazzi con gli occhi stralunati nella discoteca non sono poi diversi da chi ha un’esperienza mistica con Bach. E che l’idea di musica non può rimanere fissata a un passato, per quanto glorioso. Il tribunale, dopo attenta analisi e discussion­e, ha accettato la teoria. Il dato di fatto è che i muri tra colto e popolare cadono un po’ in tutto il mondo della cultura, come segnala il Nobel a Bob Dylan, e stabilire cosa meriti la definizion­e di alto o di basso è questione aperta ( ed è anche discutibil­e che lo debbano stabilire i tribunali).

NON TUTTI ENTRANO. C’è però una contraddiz­ione nella decisione di considerar­e democratic­a e moderna la parificazi­one della filarmonic­a e del night club. Chi scrive, alla Philarmoni­e ha comprato un biglietto ed è entrato. Quando ha cercato di avere accesso al Berghain, qualche anno fa, dopo una lunga coda, sulla porta si è trovato di fronte un colosso tatuato dalla fronte all’alluce, il mitico Sven Marquardt, il selezionat­ore di chi può o non può entrare nel tempio: che gli ha detto Nein. Forse anche la selezione è parte della modernità, fatto sta che metà dell’alta cultura di Berlino non è per tutti. E non è quella che vi aspetteres­te.

@ danilotain­o

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Regime di favore
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