Ritmo oltreconfine
/ Gli artisti italiani vanno in cerca di ispirazione
Èun fenomeno che riguarda giovani e meno giovani, artisti emergenti e veterani della scena nostrana: il pop italiano sta varcando i confini e non si tratta dell’esportazione all’estero della nostra musica, ma dell’identità stessa dei protagonisti di questa piccola rivoluzione. Così, mentre Elisa continua a fare quel che ha sempre fatto, in splendido equilibrio tra locale e globale nell’album On, Nek, da anni di casa nei paesi di lingua spagnola, festeggia i venticinque anni di carriera andando alla scoperta del pop più contemporaneo col suo ultimo disco, Unici. E poi ci sono Lorenzo Fragola ( foto), uscito a marzo con Zero Gravity, album dal sapore internazionale, con una title track nata cercando di adattare in italiano Gravity, brano degli inglesi Embrace, e Francesca Michielin, che quest’anno è volata da Sanremo all’Eurovision Song Contest con Nessun grado di separazione, anzi, No Degree Of Separation. Orientato al pop d’oltreconfine è anche l’ultimo progetto di Annalisa, Se avessi un cuore, pubblicato a maggio e contenente una collaborazione con la popstar internazionale Dua Lipa, che per lei ha scritto Used To You, terzo singolo estratto dal disco, dov’è inserita pure la versione italiana, Potrei abituarmi. Sul versante delle collaborazioni la situazione si sta facendo davvero interessante e, dopo il clamoroso featuring di Marco Mengoni con Sia in Rock Bottom, brano incluso nell’ultimo disco del Nostro, largo ai giovanissimi Benji & Fede, che nel loro nuovo 0+, hanno cantato con Jasmine Thompson, Forme Geometriche. Inglese in tutto e per tutto è, invece, Detachment, il nuovo disco degli Urban Strangers, promettente duo uscito da X-Factor 9, che, nonostante le radici ben piantate a Napoli, parla la lingua delle più moderne produzioni britanniche. In questo panorama, però, a fare il colpaccio sono stati, ancora una volta, i ragazzi della Machete, l’etichetta di Salmo e soci, non a caso premiata quest’anno col riconoscimento europeo Impala Award, che in estate ha assoldato la prima donna del suo rooster: Rose Villain. Milanese, ma di base a New York, Rose si è formata artisticamente negli States, da dove sta arrivando con l’acceleratore a tavoletta e l’alternative pop raffinato, ma dal grande appeal radiofonico dei singoli Get The Fuck Out Of My Pool e Geisha.