Però di idolatrare i modelli familiari nordeuropei
Caro Beppe, mi piacerebbe avere un tuo commento a questa notizia: «Il 67,3% dei “giovani” italiani tra i 18 e i 34 anni vive a casa con i genitori». È un dato impressionante. Siamo dietro solo alla Slovacchia, quasi 20 punti sotto il dato europeo (UE) del 47,9% . In Italia i matrimoni diminuiscono, mentre le separazioni e i divorzi aumentano. Si convive sempre più, ma per tempi brevi. E la “stanzetta” nella casa dei propri genitori rappresenta spesso un sicuro rifugio. Un rifugio di cui molti, mi creda, farebbero a meno. Per un trentenne è umiliante vivere in casa con i genitori, nella camera dove è stato bambino e ragazzo; ed è peggio doverci tornare, dopo aver perso il lavoro e, di conseguenza, l’indipendenza. I giovani italiani della Generazione Y, nati dopo il 1981, vorrebbero avere una casa e una famiglia propria; ma finché non trovano un lavoro degno di questo nome, non possono. E un incarico con un contratto da 800 euro al mese, rinnovabile ogni tre mesi, non è un lavoro degno di questo nome. Detto ciò: evitiamo di idolatrare i modelli familiari nordeuropei. Nonostante i problemi di cui sopra, meglio il nostro. Cenare insieme, finché si vive insieme, è un capolavoro quotidiano di cui l’Italia dovrebbe andare orgogliosa. Il rapporto tra figli adulti e genitori, nel nostro Paese, è più armonico che in Inghilterra, per esempio. Un prestito a fondo perduto ( per la casa, per metter su una piccola impresa) a Milano o a Napoli è normale; a Manchester o a Birmingham papà e mamma vogliono la ricevuta e pretendono gli interessi.
L'incredibile potenza dello smartphone Comincio ad essere preoccupato: stamane ho preso in mano l’iPhone che, senza alcuna mia richiesta, ha sillabato: “sono le 8 e 18”. Sono sempre più angosciato dalle sue continue offerte di aiuto: “Come posso aiutarti?”, “Non ho capito, puoi ripetere?”. Non ripeto, non ti ho chiesto niente, non impicciarti in cose che non ti riguardano! Temo che domani inizi a chiedermi: “Hai lavato bene le mani?”, e dopodomani “Questa cravatta sta ma-