Corriere della Sera - Sette

È una questione di Stato

- Di Maria Luisa Agnese

mausoleo, un secondo Pantheon, copia ridotta di quello romano – dimora delle salme reali a lei negata – e fatto costruire dai figli proprio a Mirafiori.

Storia mezza segreta e parallela dunque, questa degli albori della nostra disastrata monarchia, ma con una reginetta morganatic­a desiderosa di svelamento che in qualche modo segnò anche la vicenda sempre italica di un’altra coppia che ha dovuto rimanere a lungo clandestin­a. Siamo in tutt’altro ambito, ai vertici di quel partito comunista che nel primo Dopoguerra era quasi più severo e bigotto degli avversari della Dc in campo di morale sociale. Il leader del Pci Palmiro Togliatti, sposato con Rita Montagnana, eroina delle donne comuniste e con un figlio autistico, era allora un uomo di 47 anni noto per la sua affilata doppiezza e con grandi responsabi­lità post-belliche che si ritrova innamorato come un ragazzino. Anche qui le lettere, dall’agosto 1946 all’agosto 1947 contenute in un cofanetto di legno intarsiato e pubblicate dalla figlia adottiva della coppia Marisa Malagoli Togliatti nel 2013, ci sono d’aiuto. Raccontano di un amore che si era imposto al di là di ogni convenzion­e, con lui che le scriveva che era come se fosse entrata «una striscia di sole in una stanza buia» e che si sentiva «davanti a un abisso, ma che non si poteva che andare avanti, come nei passi difficili in montagna». E la rassicurav­a dicendo che «quanto ho fatto verso di te non è mai stata un’intenzione frivola. Ho seguito un impulso più forte della mia volontà». Il che detto dall’uomo Palmiro, l’autorevole Migliore, non era cosa da poco. Andarono a convivere in semiclande­stinità in un abbaino al sesto piano di Botteghe oscure in un’epoca in cui essere concubini era reato penale, mentre il partito li faceva spiare con le microspie, ma mai pensarono a rinunciare all’idea di creare, pur fra mille ostacoli, un simulacro di famiglia, e a poco a poco scelsero la trasparenz­a e divennero una coppia solidale fino alla morte di lui nel 1964.

Meno romantico e molto più libertino un altro leader comunista storico. Sul filo del doppio e triplo binario si è sempre mosso l’immarcesci­bile Fidel Castro (che sia questo il segreto della sua longevità?): anche tre donne al giorno per il líder máximo secondo la leggenda locale, inedito sciupafemm­ine seriale con plurime relazioni che gli han fruttato dieci figli, sei dalle due prime unioni semiuffici­ali e altri quattro ognuno da diverse relazioni clandestin­e, un harem cubano tenuto sempre piuttosto coperto e prosperato a latere della mitologia politica. Il potere è esercizio che spesso allontana gli amici e si nutre di decisioni solitarie, l’uomo al comando quasi sempre resta isolato, ma questa solitudine va riempita e pazienza se a volte bisogna ricorrere ad amori piuttosto sbrigativi e seriali. È la legge del potere che vale sotto ogni latitudine e per ogni tipo di forma di governo, di destra e di sinistra, e che è confermata dalla vicenda terrena di due dittatori e amatori seriali come Hitler e Mussolini, che dei loro amori frettolosa­mente consumati hanno fatto elemento di propaganda e di mitologia personale.

Ma la politica del doppio binario familiare e amoroso è inscritta pure nel Dna dei presidenti statuniten­si. Thomas Jefferson, autore della Dichiarazi­one d’Indipenden­za degli Stati Uniti d’America, presidente dal 1801 al 1809 e sposato con Martha, si dice che fece più di un figlio con la sua schiava Sally Hemings. E saltando di un secolo e mezzo ci ritroviamo con John Kennedy che dietro quell’aria da bel conquistat­ore nascondeva un animo da amante seriale e di lui, nel tempo, si son scoperte a colpi di tardivi svelamenti tutte le plurime amanti, anche in contempora­nea.

 ??  ?? Divorante passione. Curioso delle donne e alla fine protagonis­ta di una doppia vita amorosa sull’asse Milano-Roma pure un altro leader storico della sinistra come Bettino Craxi, due amori e due focolari, quello tradiziona­l-borghese per la moglie...
Divorante passione. Curioso delle donne e alla fine protagonis­ta di una doppia vita amorosa sull’asse Milano-Roma pure un altro leader storico della sinistra come Bettino Craxi, due amori e due focolari, quello tradiziona­l-borghese per la moglie...
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