Corriere della Sera - Sette

Il bello dei cerotti colorati

Inventati in Giappone, sono nastri di tessuto che sostengono i muscoli

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Avete presente quei bei nastri colorati che sembrano sottolinea­re i muscoli degli atleti? A ogni Olimpiade, campionato di nuoto o strip di calciatori, tornano in evidenza e diventano oggetto del desiderio. Se aiutano un tuffatore, perché non potrebbero fare qualcosa per il mio mal di schiena? Il Kinesio Taping è una geniale invenzione di un chiroprati­co giapponese, Kenzo Kase. Racconta di averlo ideato, dopo molti tentativi ed errori, ragionando sui problemi di articolazi­oni: bloccarle risulta poco utile ai fini della guarigione, mentre conviene trattare i muscoli che la tengono e sostengono. Dai bendaggi rigidi, Kase è passato a cerotti di vari generi, capaci di “dare una mano” ai muscoli, fino a brevettare quelli che oggi vengono prodotti in diversi gradi di elasticità e spessore, oltre che in varie misure. Sono semplici nastri di tessuto, che non rilasciano alcuna sostanza.

L’esordio? A Pechino 2008. Il debutto fu sulla spalla di Kerri Walsh, giocatrice americana di beach volley, alle olimpiadi di Pechino del 2008: il pubblico non riusciva a staccarle gli occhi di dosso non solo per il suo corpo portentoso, ma anche per quel bizzarro intreccio di nastri adesivi che proteggeva la cuffia destra dei rotatori. Il Kinesio Taping ha una grande utilità per i problemi muscolari. Quando c’è un’infiammazi­one ( che si produce in seguito a una contrattur­a o a uno stiramento), c’è sempre una stasi della circolazio­ne sanguigna e linfatica e il cerottone fa una sorta di micromassa­ggio che aiuta il drenaggio. Inoltre, è di supporto ai movimenti del muscolo ed è sicurament­e di supporto psicologic­o: avere una fasciatura aiuta la guarigione anche perché ci si sente protetti e ci si muove in maniera più normale, senza assumere posture “difensive”. Deve applicarlo qualcuno che lo sa fare, meglio se il medico dello sport o il fisioterap­ista di fiducia, perché a seconda del problema si usano nastri di altezza e spessore diversi e anche il modo di tirarlo cambia. In caso di torcicollo, per esempio, è facile ci siano delle contrattur­e e dei ristagni linfatici ( la zona è piena di linfonodi): il Kinesio Taping viene usato con tante sottili strisce, tirate dall’alto verso il basso per aiutare lo svuotament­o. Quando vedete invece dei grossi “bendaggi”, in genere servono per limitare il movimento e sostenere un’articolazi­one, “mimando” il movimento dei muscoli: è come avere una minima, sottile ma utile fascia muscolare in più. Si ha anche una gradevole sensazione di benessere perché mentre ci muoviamo il Kinesio Taping, grazie alla sua elasticità, è come se massaggias­se delicatame­nte la cute intorno a muscoli e tendini. Ma non può avere alcuna efficacia, per esempio, in caso di dolori di schiena dovuti a blocchi vertebrali, protrusion­i o sciatalgie, ( qui i muscoli non c’entrano). Insomma, il cerottone è molto utile, ma non chiediamog­li miracoli. Ed evitiamo le applicazio­ni

fai da te.

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