Corriere della Sera - Sette

O debutt Il

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saleggio prima e Grillo poi: « Gianrobert­o mi stimava. Mi ha permesso di scrivere un libro a cui tengo molto: Sicari a 5 euro. Vittime e morte in Centroamer­ica. Si fidava di me. Beppe è un amico. Non ho mai trovato un solo elemento di disaccordo » . Beato lui. Però i disaccordi, con il Dibba, li hanno trovati altri: abile oratore per alcuni, populista per tutti gli altri; una rock star sui palchi italiani, una bolla di sapone da bucare con uno spillo. A lui, comunque, ora non importa più nulla: « All’inizio le pativo, le critiche. Poi ho imparato a rendermi impermeabi­le, tanto diranno sempre di tutto. Hanno inventato che il mio primo discorso era stato scritto da Travaglio. Quando andai da Santoro dissero che leggevo gli appunti, dalla Bignardi che avevo un consulente che si occupa della programmaz­ione neuro linguistic­a. Incredibil­e. Non conoscevo nemmeno il significat­o di questa parola. E che io studio molto, mi preparo. L’unico motivatore che ho è il Pd » .

Più Facebook che Twitter. Mentre si racconta, viene spontaneo chiedersi: Dibba, ci sei o ci fai? Anche se è chiaro che non ci troviamo di fronte un robot, non ha auricolari, non ha richiesto registrazi­oni né la presenza dell’ufficio stampa. Camminiamo insieme fra tassisti e sostenitor­i romani ( che saluta rassicuran­te) e annuisce con quel suo sorriso quando gli dicono: « Falli neri » ( quelli del Pd, s’intende). Per il mondo che bilancia l’influenza della Rete con il consenso reale, i suoi sono grandi numeri: 1.260.849 seguaci su Facebook, secondo a Matteo Salvini con i suoi 1.618.310. Seguono Di Maio, con i più modesti 949.854, e il premier Matteo Renzi ancora più sotto con 919.312, che però lo sbaraglia su Twitter: 2,71 milioni contro la “manciata” di 148 mila di Di Battista. Nel social però, si sa, le immagini contano più delle parole, e qui i risultati non sono esaltanti: 44,8 mila su Instagram. Eppure di fotografie ne condivide. E alcune strizzano l’occhio compiacent­e alle fan, come l’ultima condivisa su Instagram, su cui è stato applicato il filtro color seppia, e che ha suscitato in egual misura critiche e consensi e anche qualche geloso consiglio: « Attento

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