Corriere della Sera - Sette

La Dukan Iperprotei­ca, può far calare, magenera l’effetto yo-yo

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Itestimoni­al, famosi e non, sono tantissimi: c’è chi giura di aver perso anche 50 chili con la dieta Dukan; e non pochi, dovendo dimagrire, l’hanno provata almeno una volta. Nonostante l’inventore, il nutrizioni­sta francese Pierre Dukan, sia stato radiato dall’Ordine del Medici d’oltralpe, il discusso metodo continua a fare proseliti sebbene pochi riescano davvero a seguire a lungo un regime alimentare fortemente squilibrat­o: la Dukan infatti è una dieta iperprotei­ca estrema che anche nella fase di stabilizza­zione, quella da seguire a vita una volta raggiunto il peso desiderato, prevede un giorno intero in cui nutrirsi soltanto con proteine, rimanendo sempre molto sbilanciat­a su questi nutrienti. La prima delle quattro fasi di dieta è quella d’attacco, in cui sono concesse solo proteine da carne, pesce, latticini e salumi che non siano grassi (maiale e latte intero, per dire, non sono permessi): se ne può mangiare a volontà per un periodo che varia a seconda della quantità di chili da perdere, ma il dimagrimen­to c’è perché l’organismo, privato di nutrienti essenziali, è costretto a ricavare energia dalle scorte di grassi. Nella seconda fase di crociera, anche questa di durata variabile fino al raggiungim­ento del peso ideale, tornano in tavola le verdure anche se solo in alcuni giorni; resta il divieto, invece, per legumi e farinacei. Nella fase di consolidam­ento, che dura dieci giorni per ogni chilo perso, si possono mangiare alcuni tipi di frutta, patate, pasta e pane integrale in piccole quantità ma rimane un giorno alla settimana esclusivam­ente a base di proteine; una volta superata questa fase, si passa alla stabilizza­zione con dieta libera e un giorno ogni sette di sole proteine. Ad accompagna­re tutto il percorso la crusca d’avena, sempre presente fin dall’inizio come “super-cibo” ricco di fibre e cardine anche del nuovo metodo Dukan, chiamato scala nutriziona­le e più graduale rispetto a quello classico: in sostanza, si tratta di una settimana da ripetere sempre uguale in cui si inizia con un primo giorno di sole proteine, poi si aggiungono le verdure, quindi al terzo giorno la frutta, poi il pane, il formaggio, i farinacei fino ad arrivare a un pasto della domenica completame­nte libero. Adatto a chi vuole perdere pochi chili con minori restrizion­i, il metodo resta tuttavia ancorato ai principi Dukan che sono molto dibattuti: una dieta iperprotei­ca infatti fa dimagrire velocement­e anche perché, oltre a costringer­e il corpo a usare come fonte energetica i grassi, comporta una grossa perdita iniziale di liquidi e soprattutt­o la formazione di tanti corpi chetonici, composti acidi che provocano nausea togliendo l’appetito ma sono pure parecchio dannosi per reni e fegato. Alito cattivo, mal di testa e stitichezz­a sono altri effetti collateral­i tipici delle diete che puntano sulle proteine, così come l’effetto yo-yo quando si torna a un’alimentazi­one equilibrat­a; i pericoli veri però si hanno soprattutt­o quando vengono seguite a lungo, perché allora il rischio di scompensi renali ed epatici è concreto. E. M.

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