Sull’insalata La verità Una lettrice ha ritrovato la rubrica di Donna Letizia che ha tanto appassionato i frequentatori di questa pagina. Ecco, dopo le ipotesi, come andarono in realtà le cose
Cari lettori e care lettrici ( lettori soprattutto, visto che il tema li aveva molto coinvolti) ringraziate la gentilissima signora Annamaria Cavalleri che da Tavernola Bergamasca ha scritto: « Ho ritrovato tra i miei cimeli l’allegato a “Grazia” del 2 novembre 1986 che riporta la posta di Donna Letizia con l’argomento che ha tanto appassionato i lettori. A lei, che considero l’amico che oltre ad importanti suggerimenti culturali porta una ventata d’aria fresca alle mie difficili giornate, il mio cordiale e riconoscente saluto » . Sono io che le sono riconoscente per la sua cortesia e per considerarmi amico ( un giornale, una volta, era semplicemente questo: un amico di chi leggeva, era questa la sua funzione e non ne vedo di migliori). Le sono grato, ovviamente, per il suo scoop. Si è materializzata davanti ai miei occhi la rubrica di Donna Letizia che ha scatenato così numerose e varie versioni da parte dei lettori. Sembrava, come ho già detto, di essere finiti in un remake del film Rashomon. Ogni lettore aveva un ricordo diverso. Ma ora, grazie alla memoria e all’ordine della preziosa signora Annamaria Cavalleri, abbiamo a disposizione la versione originale della storia.
ORRORE IN BAGNO. Ecco la lettera ricevuta da Donna Letizia: « Invitata a colazione da una certa signora, appena arrivata ho chiesto alla domestica che mi indicasse la toilette. Qui giunta, ho visto, con orrore galleggiare nel bidet l’insalata, messa lì per essere pulita. Naturalmente a tavola ho rifiutato di servirmene, e ho detto a mio marito di non mangiarne perché gli avrebbe fatto male. Egli, che non sapeva nulla, mi ha chiesto se ero matta e ha insistito per servirsene. Ne è nata una piccola discussione e alla fine innervosita nel sentire che tutti mi davano torto io ho detto: “Dell’insalata lavata nel bidet mi sembra che non ci sia da fidarsi!”. Mio marito è rimasto ammutolito, mentre la signora ha precisato che il bidet lei lo adoperava solo per l’insalata, e quindi non c’era motivo di fare la “difficoltosa”. La colazione è andata avanti in un’atmosfera molto imbarazzante. Tornati a casa, sono stata redarguita da mio marito ( il quale, tuttavia, dopo la mia precisazione a tavola, si era astenuto dal mangiare l’insalata) e io chiedo a lei se il mio torto è stato così grande e se debbo rimediare in qualche modo (L’invitata) » .
VERDETTO FINALE. Cosa ne pensa Donna Letizia? Ecco la risposta: « Certo sarebbe stato meglio cercare di avvertire suo marito prima di mettersi a tavola, e rifiutare senza commenti l’insalata. La sua reazione, tuttavia, ha delle attenuanti. Come non condividere il suo sbigottimento al momento dell’incredibile scoperta? » .
QUESTIONI DI STILE. Così si svolsero i fatti. Da parte mia, rispolvererò il magnifico “egli” ( altro che “lui”) sfoderato dalla lettrice invitata. Cara signora Cavalleri, ella ci ha fatto un graditissimo regalo. E non solo uno, forse.
Il verbo viene dal latino e ha conservato la sua forma originale; è composto da e (“popolo”) e significa “portare alla gente comune”. Un’attività in cui Vittorio Sermonti è stato maestro: nessuno come lui ha saputo portare Dante, e la letteratura in generale, nelle case e nel cuore di tante persone. Il suo dono per chi rimane è la responsabilità di proseguire quel cammino. Perché la poesia è di tutti, e a tutti deve arrivare.
di(s) vulgus