Voglio una vita da soldatessa
Da mesi sapevamo che il militare sarebbe stato lo stile forte di stagione (i social hanno annullato il divario temporale fra sfilate e comparsa dei capi dei negozi, oggi si comprano molte uscite a fine passerella, secondo la tendenza commerciale del ma non immaginavamo che avrebbe fatto così presa. Forse abbiamo bisogno inconscio di ordine; forse lo stile militare risponde alla naturale disciplina che noi donne ci imponiamo fin da piccole; forse semplicemente ci piace l’effetto, al tempo stesso magnificante e snellente, delle forme rigorose e di tutte quelle belle file di bottoni dorati e di quei soutage in cordoncino sulle spalle. Qualunque sia la motivazione, stiamo facendo man bassa di giacche in stile militare e di tutte le insegne collegate, per esempio le cinture di cuoio con fibbie metalliche che ne sono il naturale complemento e anche, se abbinate a tessuti sontuosi e forme femminili come ha scelto di fare Prada nella collezione inverno 2016 (foto), ne ingentiliscono l’effetto complessivo. Ricordo con orrore il 1976, quarant’anni fa esatti e il mio primo inverno da fashion victim in erba, quando il militare fece furore al punto che tutte indossavano perfino la bustina con le stellette sui capelli ancora permanentati afro. Quattro decadi ci hanno insegnato a stemperare l’ortodossia con un po’ di gusto: le giacche militari più riuscite si abbinano con gonne plissettate in seta o in pizzo, con taglio e lunghezza a matita ( Elisabetta Franchi), oppure di giorno, in ufficio, con jeans e scarpe femminili. Attente, piuttosto, al soutage: o è bello, ben ricamato e importante come nei ritratti di Gioacchino Murat (vedi Cavalli), oppure meglio uno stile pulitissimo da Armata Rossa dei tempi che furono.