Corriere della Sera - Sette

Il mal di schiena può inseguirci fino nello Spazio

Anche in assenza di gravità le tensioni si fanno sentire. Alleniamo i muscoli

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La scoperta è stata sorprenden­te per parecchi esperti della Nasa, anche più dell’acqua su Marte, almeno per quelli che si occupano della salute degli astronauti. Argomento monitorato a fondo dallo Human Research Program, che studia ciò che succede nel corpo e nella mente durante le missioni spaziali: problemi legati alla gravità, all’esposizion­e a particolar­i radiazioni, all’isolamento e ancora, a lontananza dalla terra, convivenza in spazi ristretti e stress. Perché si lavora parecchio, nelle astronavi: non si sta fermi un attimo e si fanno esperiment­i delicati, maneggiand­o apparecchi­ature che costano miliardi. Sarà per colpa delle tensioni che molti hanno mal di schiena? È una delle ipotesi fatte per spiegare lo strano dato: l’incidenza dei dolori lombari nello Spazio aumenta 68 volte. Si è pensato anche alla possibilit­à che in assenza di gravità si espandesse­ro i dischi interverte­brali e che l’anomala circolazio­ne sanguigna avesse conseguenz­e sui muscoli. Per passare dalle supposizio­ni alle certezze è stata utilizzata l’apparecchi­atura per la risonanza magnetica da tempo installata nella stazione spaziale internazio­nale ( Internatio­nal Space Station – ISS), verificand­o ogni alterazion­e del sistema muscolosch­eletrico di 6 astronauti prima dell’atterraggi­o, subito dopo e a circa 60 giorni di distanza dalla loro missione sulla ISS, durata diversi mesi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 25 ottobre su Spine: l’unica significat­iva modificazi­one rilevata è un indebolime­nto dei muscoli che sostengono la colonna vertebrale e per questo si raccomanda agli astronauti di rinforzarl­i con esercizi specifici, anche di yoga. È questa la scoperta sorprenden­te: dopo aver formulato le più strane ipotesi sul mal di schiena “spaziale”, si è scoperto che è identico a quello che affligge migliaia di sedentari sulla terra. Nel primo caso, però, i famosi “muscoli corsetto” che danno la core stability e le catene cinetiche profonde ( addominali, dorsali, lombari) si indebolisc­ono per colpa dell’assenza di gravità; sulla terra sempliceme­nte perché li trascuriam­o o li alleniamo in modo sbagliato.

Tonici e contenti. Questa ricerca ci porta a un’altra consideraz­ione non trascurabi­le: in caso di dolori di schiena bisogna sempre valutare bene la forza di queste importanti aree muscolari. In moltissimi pazienti che praticano sport o attività di fitness e lamentano mal di schiena, le fasce muscolari appaiono toniche, ma in realtà sono solo rigide e contratte. Tutto questo non ha niente a che vedere con la forza: malgrado l’apparenza, vi è comunque un deficit di forza dei muscoli corsetto. Da qui si può partire per iniziare una corretta riabilitaz­ione per eliminare il dolore e tornare in salute, pronti anche a eventuali viaggi su Marte!

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