Corriere della Sera - Sette

Giunti in una nuova città

Quattro associazio­ni si impegnano per aiutare migliaia di pazienti che arrivano a Milano per le cure

- Di Andrea Milanesi

è chi cucina e chi imbianca, chi fa piccole riparazion­i e lavori di manutenzio­ne: quante sono le cose da fare per trasformar­e un semplice alloggio in una vera e propria “casa”! Lo sanno bene i dipendenti di Teva Italia che hanno partecipat­o ai “Teva V- Days”, le giornate di volontaria­to sociale d’impresa promosse dalla filiale italiana della multinazio­nale farmaceuti­ca a favore di “A Casa Lontani da Casa” ( acasalonta­nidacasa. it), un progetto che ha messo in rete quattro associazio­ni ( Avo - Associazio­ne Volontari Ospedalier­i di Milano, CasAmica Onlus, Lilt - Lega italiana per la lotta contro i tumori di Milano e Prometeo Onlus) per garantire domicilio e sostegno a migliaia di pazienti affetti da gravi patologie – e alle loro famiglie – che arrivano a Milano da tutto il territorio nazionale – e anche dall’estero – per essere curati nelle strutture sanitarie di eccellenza della zona. I numeri di questa iniziativa raccontano di quasi 600 ore di volontaria­to, di più di 30 ricette regionali preparate in 160 ore davanti ai fornelli, di oltre 200 litri di vernice utilizzati per 400 metri quadri di pareti in 7 diverse abitazioni, di 288 ore di manutenzio­ne, ma anche di turni presso lo sportello Info Point dell’Istituto dei Tumori di Milano per fornire notizie e indicazion­i pratiche sulle modalità di svolgiment­o del progetto. Si tratta di tempo e risorse messe a disposizio­ne dai lavoratori di Teva Sopra, alcuni dei volontari impegnati nel progetto “A Casa Lontani da Casa”. Gli alloggi per i malati e i loro familiari si trovano in diverse zone della città o nell’immediato hinterland, spesso in prossimità degli ospedali o ben collegati ad essi. In basso a destra vicino al box, Hubert Puech d’Alissac, amministra­tore di Teva Italia. Italia per favorire un’iniziativa che si pone l’obiettivo di creare una “rete” fra le numerose residenze attrezzate presenti tra Milano e provincia, nate per rispondere a un bisogno preciso; sono mille i posti letto suddivisi in ottanta case di accoglienz­a ( tutte senza scopo di lucro) molto spesso sorte nelle vicinanze delle trenta strutture ospedalier­e a cui fanno riferiment­o, o comunque ad esse ben collegate.

Mobilità sanitaria. Un grosso aiuto per i pazienti e per i familiari che li accompagna­no e che arrivano da lontano, senza punti di riferiment­o, con l’intento di offrire una sistemazio­ne adatta alle loro esigenze. Sono infatti più di 100 mila le persone ( tra malati e parenti) che ogni anno giungono a Milano e dintorni da tutta Italia per essere assistiti in case

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