Giunti in una nuova città
Quattro associazioni si impegnano per aiutare migliaia di pazienti che arrivano a Milano per le cure
è chi cucina e chi imbianca, chi fa piccole riparazioni e lavori di manutenzione: quante sono le cose da fare per trasformare un semplice alloggio in una vera e propria “casa”! Lo sanno bene i dipendenti di Teva Italia che hanno partecipato ai “Teva V- Days”, le giornate di volontariato sociale d’impresa promosse dalla filiale italiana della multinazionale farmaceutica a favore di “A Casa Lontani da Casa” ( acasalontanidacasa. it), un progetto che ha messo in rete quattro associazioni ( Avo - Associazione Volontari Ospedalieri di Milano, CasAmica Onlus, Lilt - Lega italiana per la lotta contro i tumori di Milano e Prometeo Onlus) per garantire domicilio e sostegno a migliaia di pazienti affetti da gravi patologie – e alle loro famiglie – che arrivano a Milano da tutto il territorio nazionale – e anche dall’estero – per essere curati nelle strutture sanitarie di eccellenza della zona. I numeri di questa iniziativa raccontano di quasi 600 ore di volontariato, di più di 30 ricette regionali preparate in 160 ore davanti ai fornelli, di oltre 200 litri di vernice utilizzati per 400 metri quadri di pareti in 7 diverse abitazioni, di 288 ore di manutenzione, ma anche di turni presso lo sportello Info Point dell’Istituto dei Tumori di Milano per fornire notizie e indicazioni pratiche sulle modalità di svolgimento del progetto. Si tratta di tempo e risorse messe a disposizione dai lavoratori di Teva Sopra, alcuni dei volontari impegnati nel progetto “A Casa Lontani da Casa”. Gli alloggi per i malati e i loro familiari si trovano in diverse zone della città o nell’immediato hinterland, spesso in prossimità degli ospedali o ben collegati ad essi. In basso a destra vicino al box, Hubert Puech d’Alissac, amministratore di Teva Italia. Italia per favorire un’iniziativa che si pone l’obiettivo di creare una “rete” fra le numerose residenze attrezzate presenti tra Milano e provincia, nate per rispondere a un bisogno preciso; sono mille i posti letto suddivisi in ottanta case di accoglienza ( tutte senza scopo di lucro) molto spesso sorte nelle vicinanze delle trenta strutture ospedaliere a cui fanno riferimento, o comunque ad esse ben collegate.
Mobilità sanitaria. Un grosso aiuto per i pazienti e per i familiari che li accompagnano e che arrivano da lontano, senza punti di riferimento, con l’intento di offrire una sistemazione adatta alle loro esigenze. Sono infatti più di 100 mila le persone ( tra malati e parenti) che ogni anno giungono a Milano e dintorni da tutta Italia per essere assistiti in case