Corriere della Sera - Sette

Una cioccolata calda? Sì, grazie!

Senza l’aggiunta di panna o zucchero, ha un apporto calorico limitato, è antiossida­nte, migliora la memoria e anche l’umore

- di Caterina e Giorgio Calabrese

Ivetri appannati segnalano che il posto è caldo, che il bar è rifugio accoglient­e, ideale per sorbire qualcosa di caldo e corroboran­te come una tazza di cioccolata calda. È una vera delizia per il palato, una bevanda ideale per coccolarsi nel gelido inverno, infatti la cioccolata calda è una bevanda tipicament­e invernale. Si può consumare amara oppure dolce con l’aggiunta di ipercalori­ca panna e/ o aromi. Solitament­e appare densa, corposa ma anche morbida al palato, una semplice raffinatez­za dal colore scuro e profondo. Si serve all’italiana, come merenda e per la pausa delle cinque, al posto della classica tazza di tè all’inglese, anche dopo una lunga passeggiat­a sulla neve o durante una giornata di freddo intenso. È davvero l’ideale e riporta alla memoria i pomeriggi delle domeniche del passato, quando una camminata invernale in centro assicurava questo caldo e inebriante premio. La cioccolata calda rientra nel gruppo del cibo confortant­e: il suo profumo, il suo calore, il gusto corposo possono colorare una giornata grigia. In particolar­e influenza positivame­nte l’umore, magari guastato da contrattem­pi o dai rigori del tempo. È una bevanda evergreen che ha attraversa­to i tempi e periodi storici diversi. I primi coltivator­i furono gli Olmechi, scomparsi nel 400 a. C.; poi a coltivare “l’oro bruno” furono i Maya e con Cristoforo Colombo arrivò in Europa. Il chimico olandese Van Houten nel 1828 brevetta un nuovo tipo di polvere di cacao finissimo a basso contenuto di grasso. I suoi benefici sono molteplici: il cioccolato è un ingredient­e antiossida­nte e meno è elaborato più possiede effetti benefici. Il preparato è facilmente reperibile già composto, oppure si può realizzare combinando gli ingredient­i. A partire dal cioccolato stesso che, se fondente, risulta maggiormen­te adatto e salutare perché alleato del cuore e della mente. Infatti, secondo alcuni studi il consumo quotidiano, in piccole quantità, aiuta a migliorare la memoria. Per quanto riguarda l’apporto energetico e le calorie contenute in una tazza di cioccolata calda, i valori cambiano in base alla tipologia di cioccolato utilizzato e al mix di ingredient­i presenti. In media circa 100 grammi di prodotto possono equivalere a 80 calorie. Ovviamente le cifre variano in base alla presenza di latte, zuccheri e panna, che incidono sul conteggio finale. Pos- siamo quindi identifica­re un’oscillazio­ne tra le 150 e le 250 calorie di media per una singola tazza, che possono aumentare in base alla corposità delle aggiunte. Una singola tazza può contenere proteine, grassi, carboidrat­i, ma anche fibre e sali minerali. Tra quelli più significat­ivi troviamo potassio, magnesio, fosforo, calcio e sodio, quindi vitamine PP, A, folati. Per abbattere i grassi e dimezzare i valori del colesterol­o, è bene scegliere il cioccolato amaro, in aggiunta al latte scremato e dolcifican­te. Un mix light può far scendere maggiormen­te il conteggio calorico. Una tazza di cioccolata normale in ogni caso non è assolutame­nte una bomba calorica, tale da costituire un pericolo per la linea. Inserita nel giusto contesto se ne traggono più benefici che peso calorico. Nel tratto finale dell’inverno poi, finito il freddo intenso, comincia il periodo quaresimal­e e il cioccolato ha sempre avuto il privilegio della deroga al digiuno.

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