Consigli alimentari
Troppe proteine possono intossicarlo. Da evitare le diete estreme, quelle più “modaiole”. Prima di tutto: fate un’ecografia
Il fegato: un organo che si prende in considerazione solo quando si ammala, specialmente per gli sportivi. Se un atleta svolge un’attività che comporta uno spreco energetico prima deve far valutare al proprio medico- dietologo la situazione metabolica del suo fegato, compresa un’ecografia; solo dopo si elabora una dieta personalizzata. Questa ghiandola svolge numerose funzioni: metabolica, antitossica, ematopoietica, di regolazione del circolo e di escrezione. Il fegato può rimanere intossicato da troppe proteine, magari introdotte dagli atleti, seguendo erroneamente i luoghi comuni, nel tentativo sbagliato di aumentare le masse muscolari. Può essere danneggiato da qualsiasi dieta troppo ricca di un solo nutriente a discapito di altri. Il fegato è l’organo vitale posto al centro del nostro metabolismo e grazie alla sua azione anabolica, cioè di assimilazione, si occupa di demolire e smaltire le sostanze tossiche che provengono dall’ambiente esterno, come lo smog e il cibo. Nell’atleta questa ghiandola produce il glicogeno, un polisaccaride essenziale per produrre energia e, nel contempo, cerca di combattere il super lavoro muscolare e cerca di prevenire lo stress ossidativo. Occorre un buon piano alimentare elaborato dallo specialista che tenga conto della struttura corporea, della specialità dell’atleta e del quadro clinico generale di buona salute. Evitando sicuramente gli estremismi alimentari modaioli. Un atleta non può costruire massa muscolare o eliminare eccessi di peso in modo approssimativo. Bisogna introdurre quotidianamente nutrienti capaci di evitare il sovraccarico epatico. Importanti alcuni cofattori enzimatici rappresentati da zinco, rame e vitamine del gruppo B, presenti in frutta secca, cacao, lenticchie, avena, orzo e salmone. Altri alimenti come: tuorlo d’uovo, pesce, manzo, pollame e salumi che sono ricchi di sostanze enzimatiche come colina, L- Treonina e composti solforati. Inoltre antiossidanti di supporto come la curcumina della curcuma, l’acido ellagico del melograno, l’epigallo- catechina gallato del tè verde, l’acido alfa-lipoico e l’L- glutatione ridotto presenti in spinaci, broccoli, carne e lievito di birra. Infine sono consigliabili in un regime bilanciato, sostanze vegetali che aiutino la colecisti a svuotarsi, tipo la silibina del cardo mariano, la cinarina del carciofo e il fenil-etil- isotiocianato dei fiori di nasturzio. La funzione metabolica del fegato è quella di mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue, e, se in eccesso, li trasforma in grassi di riserva. Infine, ha la facoltà di liberare glucosio dal proprio glicogeno equilibrando la glicemia. Per quanto riguarda il metabolismo delle proteine, il fegato ha un’importanza preminente, poiché le sintetizza e, in più, assicura in buona parte il catabolismo degli amminoacidi. Per quanto riguarda il metabolismo dei grassi, il fegato interviene favorendo i loro processi di ossidazione, contribuendo inoltre alla trasformazione dei grassi stessi. Nel caso vi sia una richiesta energetica da parte dell’organismo ed il fegato non abbia a disposizione quella determinata sostanza, sarà costretto a recuperarla da qualche altro nutriente, elaborandola metabolicamente e trasformandola operativamente per adattarla all’esigenza del caso.