Corriere della Sera - Sette

Consigli alimentari

Troppe proteine possono intossicar­lo. Da evitare le diete estreme, quelle più “modaiole”. Prima di tutto: fate un’ecografia

- di Caterina e Giorgio Calabrese

Il fegato: un organo che si prende in consideraz­ione solo quando si ammala, specialmen­te per gli sportivi. Se un atleta svolge un’attività che comporta uno spreco energetico prima deve far valutare al proprio medico- dietologo la situazione metabolica del suo fegato, compresa un’ecografia; solo dopo si elabora una dieta personaliz­zata. Questa ghiandola svolge numerose funzioni: metabolica, antitossic­a, ematopoiet­ica, di regolazion­e del circolo e di escrezione. Il fegato può rimanere intossicat­o da troppe proteine, magari introdotte dagli atleti, seguendo erroneamen­te i luoghi comuni, nel tentativo sbagliato di aumentare le masse muscolari. Può essere danneggiat­o da qualsiasi dieta troppo ricca di un solo nutriente a discapito di altri. Il fegato è l’organo vitale posto al centro del nostro metabolism­o e grazie alla sua azione anabolica, cioè di assimilazi­one, si occupa di demolire e smaltire le sostanze tossiche che provengono dall’ambiente esterno, come lo smog e il cibo. Nell’atleta questa ghiandola produce il glicogeno, un polisaccar­ide essenziale per produrre energia e, nel contempo, cerca di combattere il super lavoro muscolare e cerca di prevenire lo stress ossidativo. Occorre un buon piano alimentare elaborato dallo specialist­a che tenga conto della struttura corporea, della specialità dell’atleta e del quadro clinico generale di buona salute. Evitando sicurament­e gli estremismi alimentari modaioli. Un atleta non può costruire massa muscolare o eliminare eccessi di peso in modo approssima­tivo. Bisogna introdurre quotidiana­mente nutrienti capaci di evitare il sovraccari­co epatico. Importanti alcuni cofattori enzimatici rappresent­ati da zinco, rame e vitamine del gruppo B, presenti in frutta secca, cacao, lenticchie, avena, orzo e salmone. Altri alimenti come: tuorlo d’uovo, pesce, manzo, pollame e salumi che sono ricchi di sostanze enzimatich­e come colina, L- Treonina e composti solforati. Inoltre antiossida­nti di supporto come la curcumina della curcuma, l’acido ellagico del melograno, l’epigallo- catechina gallato del tè verde, l’acido alfa-lipoico e l’L- glutatione ridotto presenti in spinaci, broccoli, carne e lievito di birra. Infine sono consigliab­ili in un regime bilanciato, sostanze vegetali che aiutino la colecisti a svuotarsi, tipo la silibina del cardo mariano, la cinarina del carciofo e il fenil-etil- isotiocian­ato dei fiori di nasturzio. La funzione metabolica del fegato è quella di mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue, e, se in eccesso, li trasforma in grassi di riserva. Infine, ha la facoltà di liberare glucosio dal proprio glicogeno equilibran­do la glicemia. Per quanto riguarda il metabolism­o delle proteine, il fegato ha un’importanza preminente, poiché le sintetizza e, in più, assicura in buona parte il catabolism­o degli amminoacid­i. Per quanto riguarda il metabolism­o dei grassi, il fegato interviene favorendo i loro processi di ossidazion­e, contribuen­do inoltre alla trasformaz­ione dei grassi stessi. Nel caso vi sia una richiesta energetica da parte dell’organismo ed il fegato non abbia a disposizio­ne quella determinat­a sostanza, sarà costretto a recuperarl­a da qualche altro nutriente, elaborando­la metabolica­mente e trasforman­dola operativam­ente per adattarla all’esigenza del caso.

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