Sex & The Science
Gli smartphone ci impongono un rapporto continuo con l’ufficio. Non “stacchiamo” mai e lo stress aumenta. Intanto in Francia...
FACCIAMO SÌ CHE LE AZIENDE RISPETTINO LA NOSTRA PRIVACY
Disconnettersi è un diritto. Almeno in Francia, dove dall’inizio dell’anno è entrata in vigore la legge che riconosce ai lavoratori la facoltà di “staccare” da internet, per non essere rincorsi dalle email al di fuori dell’orario d’ufficio. La norma prevede che le aziende definiscano in modo preciso i momenti del giorno e della settimana in cui i dipendenti hanno il diritto di non controllare smartphone e tablet, ignorando messaggi e mail senza incorrere in alcuna sanzione o reprimenda. Una piccola, grande libertà dalla connessione giorno e notte che dovrebbe essere concessa anche ai lavoratori di altri Paesi, stando agli studi di Liuba Belkin della Lehigh University di Bethlehem, in Pennsylvania: valutando i dati di circa trecento lavoratori, Belkin ha dimostrato che dover leggere e rispondere alle mail in orario extra- lavorativo si correla a un incremento dello stress e a una maggior probabilità di esaurimento emotivo che, a sua volta, mette a repentaglio un buon equilibrio fra la vita lavorativa e familiare. « Di fatto uno strumento tecnologico come l’email, che avrebbe dovuto soltanto facilitare la vita dei lavoratori, la sta compromettendo » , sintetizza Belkin. Lo studio, presentato all’ultimo conve- gno dell’Academy of Management, è il primo a verificare che le mail e le aspettative che vi si associano ( quando arriva un messaggio difficilmente ci si sente a posto se non si risponde) sono un fattore stressante tanto quanto i conflitti con i colleghi, un carico di lavoro eccessivo o un ambiente inadeguato in ufficio. « Abbiamo visto che spesso i lavoratori non riescono a disconnettersi neppure quando sono esausti » , dice Belkin. « Questo ha un impatto molto negativo sul benessere emotivo, sulla salute, sui rapporti familiari e può diventare causa di “burnout”, un esaurimento fisico e psicologico con conseguenze molto serie. Per questo riteniamo che anche altri Paesi dovrebbero modificare le leggi sul lavoro nel solco di quanto fatto dalla Francia » . In attesa che la pausa dal web diventi obbligatoria per legge e i cellulari si possano spegnere nel fine settimana senza paura di essere poi redarguiti dal capo, come gestire in maniera adeguata mail e messaggi?
1 Disconnettersi fisicamente ed emotivamente dal lavoro è indispensabile, qualsiasi esso sia, per un recupero mentale reale e per avere maggiori energie in ufficio, essendo presenti al cento per cento quando serve: è bene ricordarlo, per non sentirsi in colpa se “stacchiamo”.
2 Le email possono raggiungerci ovunque e in qualsiasi momento, perciò non consentono di scollegarci davvero. Ci possono “investire” con un carico di lavoro supplementare: il cervello lo sa e la sensazione è quella di non essere mai usciti dall’ufficio.
3 Non rispondere non basta a evitare il malessere emotivo che si associa alla connettività continua: come spiega Belkin, infatti, « Basta lo “stress anticipatorio”. Ciò che provoca ansia è sapere che ci sono mail da leggere, non tanto il tempo che poi effettivamente viene speso per aprirle e rispondere » .
4 È a rischio soprattutto chi ha bisogno di una netta separazione fra impiego e vita privata: in queste persone l’effetto della connessione 24 ore su 24 è ancora più dirompente e lo stress cronico che ne deriva più pericoloso. « Chi ha meno necessità di confini netti riesce anche a staccare un po’ di più con la testa, pure se deve tenere acceso il telefono, perché è disposto a tollerare qualche “intromissione” lavorativa in famiglia e viceversa » , osserva Belkin.
5 Essere “sempre accesi” diminuisce la produttività, nel lungo periodo: un motivo in più per cercare soluzioni e compromessi, magari insieme al proprio datore di lavoro.
6 Accordarsi per avere giorni liberi dalle mail, per esempio se non tutto il fine settimana almeno la domenica, può essere un’idea per venirsi incontro e alleggerire lo stress da email fuori orario.
7 Turni a rotazione in cui essere reperibili, stabiliti fra i colleghi e avallati dai superiori, sono un altro metodo per migliorare la gestione del tempo dentro e fuori l’ufficio: l’obiettivo deve essere ritagliarsi tempo in cui sia possibile essere davvero offline, con la testa lontana dal lavoro.
8 La “disconnessione programmata” fa bene anche all’azienda: « I lavoratori capiscono che c’è rispetto delle loro esigenze e ciò si traduce in un maggior impegno, a tutto vantaggio della produttività » , conclude Belkin.