L’ETÀ VITTORIANA NELLA LETTERATURA
di G.K. Chesterton Adelphi
Elogio di Charlotte Brontë da parte di Chesterton: «ella raggiunse il culmine del romanzesco attraverso il realismo più basso», attraverso i suoi «abiti scoloriti», la «sua famiglia scialba, rozza e provinciale». Charlotte Brontë sapeva «dissimulare il sensazionale nell’ordinario». Jane Eyre, il suo capolavoro, «pur essendo un documento umano scritto con il sangue, racconta una storia poliziesca a forti tinte che è tra le migliori del mondo».