Malintesi
Per capire certi avvenimenti che stanno sconvolgendo il mondo (Trump, la Brexit, i grillini, i sovranisti...) a volte basta riprendere in mano il capolavoro di Manzoni. Per esempio...
Mentre alle Gallerie d’Italia di Milano veniva presentano il volume Casa Manzoni, realizzato sotto la direzione scientifica di Fernando Mazzocca, rivedevo i due ambienti di via Moroni 1, dove lo scrittore ha trascorso una parte significativa della sua vita: lo studio al pianterreno, affacciato sul giardino, e la camera da letto, spoglia come la cella di un monaco. Solo in tanta solitudine si poteva ragionare sulla folla. A volte, per capire certi avvenimenti che stanno sconvolgendo il mondo, per chiedersi come mai le barriere che fino a poco tempo fa impedivano ai demagoghi più sfacciati di arrivare al potere sono stati infranti dappertutto ( Trump, Brexit, i grillini, i sovranisti, il No al referendum, il Fpö in Austria, il Front National in Francia…), a volte è sufficiente rileggere I Promessi Sposi. Il capitolo XIII parla appunto dei tumulti popolari: « Chi forma poi la massa, e quasi il materiale del tumulto, è un miscuglio accidentale d’uomini, che, più o meno, per gradazioni indefinite, tengono dell’uno e dell’altro estremo: un po’ riscaldati, un po’ furbi, un po’ inclinati a una certa giustizia, come l’intendon loro, un po’ vogliosi di vederne qualcheduna grossa, pronti alla ferocia e alla misericordia, a detestare e ad adorare, secondo che si presenti l’occasione di provar con pienezza l’uno o l’altro sentimento; avidi ogni momento di sapere, di credere qualche cosa grossa, bisognosi di gridare, d’applaudire a qualcheduno, o d’urlargli dietro » . Manzoni ci rappresenta il dramma dell’egoismo collettivo, delle passioni e della irrazionalità della massa, che ubbidisce impulsivamente a una voce, a un ordine qualsiasi, come elettrizzata da un fluido magnetico, da una suggestione. Poi c’è sempre un Ferrer pronto a convogliare le eccitazioni: « La folla, da una parte e dell’altra, stava tutta in punta di piedi per vedere: mille visi, mille barbe in aria: la curiosità e l’attenzione generale creò un momento di generale silenzio. Ferrer, fermatosi quel momento sul predellino, diede un’occhiata in giro, salutò con un inchino la moltitudine, come da un pulpito, e messa la mano sinistra al petto, gridò: - Pane e giustizia; - e franco, diritto, togato, scese in terra, tra l’acclamazioni che andavano alle stelle... » .
SECONDO IL VENTO. Non pochi studiosi si sono occupati dell’inconscio collettivo, dal pioniere Gustave Le Bon ( Psicologia delle folle), a Sigmund Freud ( Psicologia delle masse e analisi dell’io), a Elias Canetti ( Massa e potere). Ma prima di diventare una vistosa caratteristica delle società moderne, la massa ( conosciuta anche sotto altri nomi: plebe, volgo, gruppo, gente, folla, popolo, pubblico…) continua a essere molte altre cose. Che Manzoni aveva già intuito: spesso i singoli, per ondate emotive ( « secondo il vento » ) , agiscono in modo simile senza avere significativi rapporti fra di loro.