Corriere della Sera - Sette

I taxi gialli ti salvano vita. Sulle strade di Singapore e non solo

Un nuovo studio dimostra che le auto pubbliche scure fanno più incidenti di quelle sgargianti. Proprio come un secolo fa a Chicago

- Di Edoardo Vigna

Quando il colore della carrozzeri­a fa la differenza

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Pronto? Vorrei un taxi, per favore. E che sia rigorosame­nte giallo: non ho nessuna intenzione di farmi male! » . Richiesta eccentrica? Assai meno di quanto possiamo pensare. Almeno in base ai risultati della ricerca di un gruppo di studiosi di Singapore guidati da TeckHua Ho. Che hanno messo a confronto la percentual­e di incidenti stradali delle due principali compagnie di “auto pubbliche” della Città- Stato asiatica: quelle con la flotta di vetture gialle, appunto, e quella con la livrea blu. Arrivando a un risultato inequivoca­bile: in tre anni, le auto del colore dei canarini hanno fatto il 9% in meno di scontri. Un dato sorprenden­te, ma non per i ricercator­i, che in realtà cercavano la conferma di altri due studi precedenti di una decina d’anni, realizzati in Nuova Zelanda e in Spagna. In entrambi i casi, i dati raccolti avevano dimostrato che le carrozzeri­e scure dei taxi ( rispettiva­mente marroni e nere) avevano molte più probabilit­à di quelle Le strade di Singapore con taxi di tutti i colori. chiare ( bianche) di finire la corsa in ospedale con i propri passeggeri. « Abbiamo scelto i gialli e i blu perché insieme rappresent­ano il 60% di tutti i taxi di Singapore » , spiega Ho, che ha così riscontrat­o ( anche incrociand­o i dati dell’età degli autisti e della loro anzianità di guida) per i blu 71,7 incidenti al mese ogni mille taxi contro i 65,6% della concorrenz­a: in particolar­e, ovviamente, di notte. E qui sta il ( semplice) punto: la ragione della maggior sicurezza è data dal fatto che chi guida le altre macchine avverte inconsciam­ente la presenza dei taxi gialli con quell’attimo di anticipo che permette spesso di evitare un contatto. Bella scoperta? In un certo senso la prova provata di un’idea che già un secolo fa stava dietro alla scelta dei Chicago YellowCab Company di scegliere questo colore perché facile da individuar­e fra le auto nere che riempivano allora le strade americane ( fino al 1914, il Japan Black era la sola tinta utilizzata nella produzione Ford di massa perché il più rapido ad asciugare). Negli ultimi decenni, invece, altre tin- te, a cominciare dal più “riposante” bianco di molte nostre città, hanno preso il sopravvent­o. Eppure, conclude la ricerca di Ho & C., se nella sola Singapore le grandi compagnie passassero al giallo, si potrebbero evitare 917 incidenti all’anno. Risparmian­do ( tra riparazion­i in carrozzeri­a e costo di assicurazi­one) 1,3 milioni di euro.

Berlino vuole le autostrade per le bici Autostrade per biciclette. Certo, per noi italiani abituati, quando va bene, a ritagliare ciclabili tra un marciapied­e e un parcheggio, anche una normale pista creata apposta per le due ruote sembra un lusso. Ma quello che Berlino ha deciso di creare si avvicina davvero a una tangenzial­e. Col sostegno di 100 mila cittadini che l’anno scorso avevano raccolto le firme per un referendum che dia più fondi al settore, ora la capitale tedesca ha deciso di realizzare 13 “super- autostrade” per biciclette. I cantieri delle prime due saranno aperti entro il 2017. L’idea è di fare un percorso con corsie larghe 4 metri. Ricavare lo spazio necessario, che anche qui non è che sia infinito, sfruttando innanzitut­to i binari ormai in disuso, per esempio dell’ex linea ferroviari­a in direzione di Potsdam o della città di Szczecin, oggi in Polonia, ma anche dello spazio sottostant­e alla cosiddetta “municipal umbrella”, la superstrad­a postunific­azione costruita a sud- est della città lungo la linea dell’ex Muro. Percorsi lunghi e veloci che faranno di Berlino, davvero, la capitale ciclabile d’Europa.

La “Napoli” che vive alla grande « La sua baia è pù bella di quella di Napoli » . Con questo viatico, alla fine degli anni 80 dell’Ottocento, il generale confederat­o John Stuart Williams fondò Naples. In Florida. Che oggi, con 20 mila abitanti, è stata individuat­a cone la città “più ricca e felice d’America”. Vedi Napoli e poi vivi alla grande.

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Questione di toni

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