Corriere della Sera - Sette

Albano e Romina

Quest’estate torneranno insieme per tre concerti evento. Ma perché le reunion hanno il potere di riempire i teatri e fare il pieno di ascolti tv? È l’effetto Checco Zalone

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Il mondo della musica contempla la reunion. Quest’estate Albano e Romina torneranno di nuovo insieme per tre concerti evento. Ma cos’è una reunion? Le band musicali sono gruppi ad alto tasso di separazion­e, ma anche di reunion, cioè di rimpatriat­e. Prima litigano, qualcuno tenta la via del solista, poi si ritrovano per esibirsi, anche perché il loro marchio funziona ancora dal punto di vista commercial­e. Di reunion, per gli amanti del rock, ce ne sono state tante. Da Simon e Garfunkel nel 1981 quando radunarono al Central Park di Londra mezzo milione di fan, ai Pink Floyd nel 2005 in un altro parco cittadino, Hyde Park, fino ai Led Zeppelin alla O2 Arena nel 2007. Qualche esempio: The Police sono tornati al completo nel 2007, Black Sabbath e The Beach Boys nel 2012, i Guns N’ Roses si sono ritrovati nel 2016 al Coachella Festival ( c’erano anche Bob Dylan, fresco premio Nobel, Paul McCartney, i Rolling Stones…). In Italia abbiamo due specialist­i delle reunion, i Pooh e Albano e Romina. In tanti anni i Pooh, con le parole di Valerio Negrini, hanno raccontato la quotidiani­tà, gioie, tradimenti, incontri e adii. Roby, Dodi, Red e Stefano sono come la loro musica: non si può dire eterna, ma duratura sì. Prima che esistesse il popolo del Web è esistito il popolo dei Pooh. Per sedici anni “lontani” ( l’ultima apparizion­e pubblica risaliva a Rio de Janeiro nel 1997, davanti a papa Giovanni Paolo II) prima della loro prima “reunion” ( nel 2013 per tre concerti a Mosca), Albano e Romina hanno scoperto che il ritrovarsi funziona sempre. Basti pensare al successo di pubblico all’Arena di Verona. Curioso come le apparizion­i della coppia seguano ormai un copione fisso: fra i due non mancano gli sguardi complici e i reciproci compliment­i ma nemmeno le mezze frasi, le frecciatin­e, persino qualche battuta acida. Come ha spiegato Albano: « Vent’anni sono vent’anni. È stato come ricomincia­re da capo. Lei ha voluto abbassare le canzoni di un tono perché non cantava da tanto tempo, io ho dovuto modificare il mio modo di cantare da solista… C’era una specie di ghiaccio dell’Alaska da rompere » . Ma perché questa reunion ha il potere di riempire i teatri, fare il pieno di ascolti tv? Oltre la nostalgia per gli anni d’oro, oltre un innato desiderio per il lieto fine, ci s’immagina che il pubblico segua Albano e Romina per rincorrere un sogno, per rimettere insieme i cocci di un matrimonio finito male. E poi c’è l’effetto Checco Zalone. Nel film Quo vado, Checco sembra che si sia integrato perfettame­nte nella vita norvegese. È più norvegese di un norvegese. Ma una sera vede in tv il festival di Sanremo e vede Albano e Romina che cantano Felicità. Gli crolla un mondo, la malinconia lo assale. A volte la felicità è solo il coraggio della banalità, un cuscino di piume, l’acqua del fiume che passa e che va.

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Gli ex
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