Corriere della Sera - Sette

DIVERTIMEN­TI PASSEGGERI

(e altri che resistono più a lungo)

- di Manuela Croci

Giochi che durano un’estate (e altri che resistono più a lungo)

In principio furono il frisbee, gli scoubidou, le palline clic clac, il cubo di Rubik. Nel 2017 è la volta dei fidget spinner. Come nascono e tramontano questi fenomeni. Che talvolta diventano oggetti da collezione

«MAMMA, NEL WEEKEND posso comprare un fidget spinner?». «Cosa?». Mi guarda allibito Michael, 12 anni: «Come fai a non conoscerlo!? È una specie di trottola che gira sul dito». «Ok, però fai tutti i compiti». Chiudo così la conversazi­one avvenuta tre giovedì fa. Il giorno dopo, rientrata dal lavoro Nicholas, 9 anni, mi accoglie facendo ruotare sul dito un pezzo di plastica verde. Sorride e dice: «Era l’ultimo in edicola. Sono esauriti!». Butto un occhio a Michael, deluso: compiti fatti e niente spinner. «Non preoccupar­ti, lo cerchiamo su internet, domani sarà qui». Guardiamo ovunque, ma nessuna consegna prioritari­a: la sua “trottolina da dito” arriverà solo quattro giorni dopo. Archiviata la tragedia familiare, faccio un po’ di ricerche. Su Amazon alla voce “spinner” ci sono 24.193 risultati. Oggetti di tutte le forme e velocità, con o senza luci, abbinati a scatole su misura per riporli come piccole reliquie. Disponibil­i nelle versioni a due, tre, quattro, cinque o sei punte. Oppure in versione tonda. Con prezzi che superano anche i 100 euro. Ma cos’è? Continuo a cercare informazio­ni. Progettato all’inizio degli Anni 90 da Catherine Hettinger, una mamma ingegnere americana, per la figlia che soffriva di miastenia gravis, una malattia neuromusco­lare, è

stato brevettato nel 1997 e subito caduto nel dimenticat­oio. Fino al 2005 quando, alla scadenza del brevetto, alcune aziende hanno iniziato a produrlo in diverse forme e colori. Poi il boom di questa primavera. A questo punto mi ricordo di una mail ricevuta proprio quel pomeriggio, la cerco sul cellulare. L’oggetto è: “Tutti pazzi per … il fidget spinner!”. Poi: “Nell’ultimo mese le parole “spinner” e “fidget spinner” sono state cercate oltre 130mila volte e le vendite sono aumentate di quasi il 3.000%”. Mittente, eBay.it.

VOGLIO SAPERNE DI PIÙ e contatto Irina Pavlova, responsabi­le della comunicazi­one eBay in Italia. «Il fenomeno ha preso consistenz­a a inizio marzo, a maggio la curva di crescita ha raggiunto il picco. È adesso che i bambini inseguono il gioco dell’estate». Quello di cui si perdono le tracce al rientro dalle vacanze. Come se non fosse mai esistito. «Nella maggior parte dei casi è proprio così, anche se talvolta capita che questi trend, dopo aver colpito il mercato popolare, si trasformin­o in oggetti da collezione. Pensiamo allo

yo-yo o al cubo di Rubik di cui abbiamo ancora oggi rispettiva­mente oltre 7.500 e più di 3.500 inserzioni sul nostro sito. Con uno yo-yo da collezione messo

in vendita a più di 1.000 dollari. Poi ci sono il diablo, la molla magica e, i più recenti rollinz, i personaggi di Star Wars che un anno fa hanno fatto impazzire le mamme italiane che facevano la spesa all’Esselunga. Ancora oggi ne vendiamo in media 6 al giorno».

MA NON È SOLO UN FENOMENO RECENTE. Come dimenticar­e quelle manine appiccicos­e che negli Anni 90 i ragazzini trovavano nei sacchetti delle patatine San Carlo e poi lanciavano sui muri di casa con grande “gioia” della mamma (le macchie sul soffitto non si toglievano in alcun modo e una volta sporche le manine erano inutilizza­bili!). O i tamagotchi, creati 20 anni fa, per sostituire i bambolotti: quante bambine abbiamo visto prendersi cura di piccoli pulcini virtuali! E prima ancora, c’erano state le palline clic

clac: un’estate intera a farle roteare con i polsi dei meno abili trasformat­i in una sorta di mappa geografica, tra un livido e l’altro. Stesso destino per chi a fine Anni 70 in spiaggia si dilettava con il going, senza fare troppa attenzione alle dita. «Antesignan­i sono stati il

frisbee e lo scoubidou: ricordo che nei primi Anni 60 ho trascorso parte dell’estate in un camping dedicato proprio a questi fili colorati che intrecciav­amo con maestria» spiega Enrico Menduni, sociologo, docente a Roma Tre di Culture e Formati della television­e e della Radio, Storia e Critica delle Fotografia e Media digitali. «Certo oggi la diffusione è ancor più facilitata dai social. Ma ogni epoca ha avuto i suoi social: rotocalchi, television­e, quotidiani, club, scuole… a socializza­zione è sempre esistita e ha contribuit­o a far circolare i trend. Da questo punto di vista credo che sia più pericoloso dire a un figlio: “Lascia perdere, pensa a studiare!” perché quando si confronta nel gruppo dei pari dove tutti hanno l’oggetto richiesto rischia di sentirsi tagliato fuori». È dello stesso avviso anche Massimo Turrini, psicologo esperto di psicopatol­ogia dell’apprendime­nto: «In questo momento lo spinner è un gioco che si deve avere. Poi a settembre-ottobre non sarà più così, ora è fondamenta­le per sentirsi

parte del gruppo». Ma è un altro il motivo per cui ho chiesto il parere di Turrini: queste trottole sono proposte come antistress e consigliat­e per i ragazzi affetti da deficit di attenzione e iperattivi­tà: cosa ne pensa? «A mio avviso non può essere utilizzato come un trattament­o. È invece, ma questo vale per tutti i giochi che riescono a cogliere l’attenzione per un periodo di tempo determinat­o, un aiuto temporaneo, anche se fine a se stesso». Su questo aspetto interviene anche il sociologo: «La componente antistress riguarda la manipolazi­one delle mani. Basta pensare al

misbaha, il rosario musulmano che di solito gli uomini tengono tra le mani sgranando i chicchi anche solo per scaricare la tensione». Un comportame­nto quindi che non coinvolge solo i ragazzini. Come i fidget spinner, diffusi ormai anche tra gli adulti. Spiega Menduni: «Capita sempre più spesso che siano i genitori a imitare i figli. Cosa una volta impensabil­e. Ormai nessuno si vergogna più ad imparare dai più giovani». Gli fa eco Vicky Gitto, Presidente ADCI - Art Directors Club Italiano: «Gli adulti cercano un elusorio senso di libertà per evadere dalla realtà, anche solo per qualche minuto. Le logiche del gaming sono uguali per tutti, non dipendono dall’età. In questo l’utilizzo dei social ha solo allargato e velocizzat­o il fenomeno: le tendenze, che nella maggior parte dei casi hanno origine in Paesi anglosasso­ni – Regno Unito e Stati Uniti, su tutti -, coinvolgon­o tutte le persone iperconnes­se, facendo fare loro un salto indietro nel tempo e dando la possibilit­à di riscoprire la voglia di giocare».

P.S.: A TESTIMONIA­NZA DELLA VELOCITÀ con cui alcuni giochi appaiono e scompaiono, gli spinner di Michael e Nicholas, giacciono abbandonat­i sulle rispettive scrivanie ormai da qualche giorno. Per loro l’autunno è quasi alle porte.

 ??  ?? Inventato nel 1974 dall’ungherese Ernő Rubik, con circa un miliardo di pezzi il cubo di Rubik è il gioco più venduto al mondo
Inventato nel 1974 dall’ungherese Ernő Rubik, con circa un miliardo di pezzi il cubo di Rubik è il gioco più venduto al mondo
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 ??  ?? SU E GIÙ, SU E GIÙ Conosciuto in Italia anche come “rocchetto”, lo yo-yo è ormai un oggetto da collezione
SU E GIÙ, SU E GIÙ Conosciuto in Italia anche come “rocchetto”, lo yo-yo è ormai un oggetto da collezione
 ??  ?? OCCHIO ALLE DITA! Gioco da spiaggia degli Anni 70, il going era conosciuto negli Usa come “Zoom ball”
OCCHIO ALLE DITA! Gioco da spiaggia degli Anni 70, il going era conosciuto negli Usa come “Zoom ball”
 ??  ?? QUANTA PAZIENZA... Bracciali, portachiav­i, collane...per creare gli scoubidou si utilizzano fili (ora in plastica) colorati
QUANTA PAZIENZA... Bracciali, portachiav­i, collane...per creare gli scoubidou si utilizzano fili (ora in plastica) colorati
 ??  ?? PRENDI AL VOLO Per favorire la diffusione del frisbee, nel 1977 è nata l’AIF (Associazio­ne Italiana Frisbee)
PRENDI AL VOLO Per favorire la diffusione del frisbee, nel 1977 è nata l’AIF (Associazio­ne Italiana Frisbee)
 ??  ?? GIRA E RIGIRA... Il loro soprannome negli Anni 70 era: spacca-polsi! Le palline clic clac roteando erano pericolose per i meno esperti
GIRA E RIGIRA... Il loro soprannome negli Anni 70 era: spacca-polsi! Le palline clic clac roteando erano pericolose per i meno esperti
 ??  ?? ALL’ATTACCO! Negli Anni 80, le manine appiccicos­e sono state il regalo più ricercato nei sacchetti di patatine
ALL’ATTACCO! Negli Anni 80, le manine appiccicos­e sono state il regalo più ricercato nei sacchetti di patatine
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