Corriere della Sera - Sette

«CUCCURUCUC­U PALOMA, AHIA - IAIA - IAI CANTAVA».

- Iacopo Gori

Estate 1982. Franco Battiato era la nostra “voce del padrone”: capelli neri, pettinatur­e assurde e un Lp straordina­rio. L’estate di Paolo Rossi che ci avrebbe regalato la gioia dell’Italia campione del mondo in Spagna. Partimmo in pullman in otto (5 ragazze e 3 ragazzi) da Firenze per il Cinquale, in Versilia, tutti da Alessandro. Dalla mattina alla sera. La quinta ginnasio era appena finita, c’era da studiare per riparare Inglese a settembre. Niente WhatsApp, solo un grande stereo portatile con la cassetta che ripeteva avanti e indietro solo e sempre le sette canzoni del maestro catanese. «Cuccurucuc­u Paloma, ahia - iaia - iai cantava». Una volta in spiaggia tutti (stereo compreso) su un patino bianco in mezzo al mare, tuffi e risate, risate e tuffi. Poi ancora solo tuffi e risate. Per tutto il giorno. Nicola lo avrei rivisto l’ultima volta per il mio matrimonio tanti anni dopo, prima che scompariss­e per sempre. Alessandro si è sposato un mese fa: ed io ero con lui, esattament­e come 35 anni fa. Tornammo a Firenze la sera tutti insieme e con la pelle bruciata: non era di moda allora purtroppo la crema protettiva. Felici per una giornata semplice quanto meraviglio­sa. «Le serenate all’istituto magistrale/ nell’ora di ginnastica o di religione…». Non so chi ma qualcuno, stanco morto, scese per ultimo e dimenticò lo stereo sul bus. Non lo ritrovammo più. Rimase però in testa quel «Cuccurucuc­u Paloma, ahia - iaia - iai cantava», colonna sonora della bella estate 1982. Bella quasi come quella che sta arrivando.

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