Le cartoline parlano. E io le ascolto
Un tempo nessuno poteva fare a meno di spedirle (anche se erano una scocciatura). Poi, travolte dai messaggi via smartphone, sono state dimenticate. Oggi sono ricomparse, ma come oggetto di collezionismo. Ecco il racconto di un’insolita passione nata da una cartolina d’amore scovata per caso in Bretagna francobollo e un’immagine era una cosa totalmente inutile di cui nessuno voleva però fare a meno. Poi, i tempi sono cambiati, la cartolina ha perso smalto, fascino e valore simbolico. Prima è diventata una seccatura riservata quasi sempre all’ultimo giorno di vacanze, accompagnata da un’altra frase: «Che figura, arriviamo prima noi della cartolina». Quindi, il tramonto. Pochi anni fa, a sorpresa, è ripartito tutto, anche se per un altro verso e da un’altra direzione. La cartolina è diventa-
ta oggetto non più da spedire, ma da comprare, tenere, indagare secondo i dettami della “deltiologia”, lo studio della cartolina, dal greco “logos” e “deltion” (piccole immagini). C’è un mondo meraviglioso, dietro questo collezionismo (il terzo più popolare in Italia dopo francobolli e
monete), al quale mi sono avvicinato da poco, e poi vi dirò come. Ho parlato a lungo con i venditori di cartoline nelle bancarelle dei mercatini, consultato siti, incontrato collezionisti. E scoperto molte cose.
HO IMPARATO, AD ESEMPIO, CHE LE CARTOLINE antiche acquistano valore se sono animate, dunque se contengono la presenza di persone su uno sfondo paesaggistico. Poi è questione di gusti: c’è chi ama i bordi ondulati (fustellati, con un profilo irregolare) o perforati (tipico di cartoline provenienti da un libretto, dal quale potevano essere staccate strappandole lungo la perforazione). C’è chi ama il divided back (con una linea verticale che divide la parte destra riservata a francobollo e indirizzo da quella sinistra, riservata ai saluti) o la hold to light (che
consente di vedere immagini differenti se osservata in controluce), chi ama la “gelatinata” (una sorta di vernice trasparente che rende lucida la copertina e che tende a deteriorarsi, quindi ad aumentare il valore delle cartoline perfettamente conservate) e chi la “goffrata” (a rilievo). Ci sono poi le “sagomate” (qualunque forma diversa da quella rettangolare), le “rompicapo” (cartoline di cui si comprende il senso e la visione d’insieme solo se le unisci ad altre della serie), quelli che scelgono sulla base del “recto” (la parte più preziosa, quella dove c’è l’illustrazio-