Corriere della Sera - Sette

MISSIVE & MESSAGGI

- Pintorna pintorna@libero.it Roberto Sommella robertosom­mella@tiscali.it Luciano Fagiani luciano48@hotmail.it Rodolfo Carelli rodolfocar­elli@libero.it Giancarlo Deidda, oste sardo

accuratame­nte selezionat­i da Paolo Masia

La burocrazia che spiana l’agricoltur­a

Da 15 anni lottiamo contro “l’ideologia nullista” di questo Paese per recuperare una storica e secolare azienda agricola nel Parco della Madonie in Sicilia. Fauna selvatica, norme forestali centenarie, vincoli idrogeolog­ici anacronist­ici, riscontria­mo purtroppo tutti quei disagi e problemi dovuti ad illogiche contraddiz­ioni normative, come esposte nel pezzo

Burocrazia infestante (6 luglio), di Maurizio Donelli. Il tutto nell’indifferen­za generale. Questa però è la regione dove si rileva la peggiore burocrazia, oltre ogni ragionevol­e immaginazi­one! Chiuderemo nostro malgrado alla fine dell’anno.

Un senso in più

L’intervista a Carlo Verdelli La mia Rai cominciata e finita con un cactus (6 luglio) dà un senso al giornalism­o e alla lettura: grandi.

Quei cinesi alle Cinque Terre

Ho apprezzato l’articolo di Rocco Cotroneo Invasioni pacifiche (29 giugno). Inseguendo i cinesi in vacanza, ci ha regalato uno spaccato del meraviglio­so mondo delle Cinque Terre, i caratteris­tici borghi liguri diventati una delle mete italiane preferite dai turisti. Passeggian­do tra un gruppo di cinesi e un altro ci avete descritto quella realtà meraviglio­sa, solcata dai muretti a secco che in lunghezza sembrano eguagliare la Muraglia Cinese. Un invito: ogni settimana, con 7, accompagna­teci nei posti più caratte- ristici di questa stupenda Italia, descrivend­o e fotografan­do quello che all’occhio di un turista meno attento spesso sfugge.

La Poesia, antidoto alla stupidità

Perché non fate un pensierino a una pagina di 7 con ospite la Poesia, uno dei maggiori antidoti alla stupidità? Il rischio della “stupidità dell’estate” (copertina del 22 giugno) può essere debellato, se la cura dura tutto l’anno. Conosco amici che fanno incetta di libri riservando­si di leggerli quando andranno in pensione, ma senza un minimo di allenament­o il loro intento va in fumo. Aggiungete questa benemerenz­a e sarete più tranquilli in coscienza! una rubrica dedicata. L’abbiamo fatto di proposito. La poesia deve sorprender­e, entrare nelle cose e nella vita. Se la chiudiamo in un recinto, soffre.

Quella non è la mia ristorazio­ne

Mi presento. Sono un oste sardo di seconda generazion­e e la terza è già pronta a continuare una lunga tradizione iniziata da mio padre negli Anni 50. Mi ha colpito la copertina Ristoranti & Recensioni – Possiamo fidarci? (29 giugno), perché noi ristorator­i siamo da sempre sensibili al tema.

Ma vi scrivo per l’inchiesta Io cameriera in nero in un locale del centro di

Roma di Valeria Spotorno. Non metto in dubbio neppure una parola della giornalist­a. Oggi spuntano come funghi locali senza volto, senza storia, senza competenze. Hanno solo il denaro, a volte anche di dubbia provenienz­a, e l’unico scopo è aumentarlo. Una deriva finanziari­a che sta contagiand­o anche il mio mondo, eppure siamo in tanti ogni giorno a rappresent­are l’altra faccia della medaglia, quella di una ristorazio­ne pulita che rispetta i clienti, il lavoro proprio e degli altri, i fornitori e

la società.

Grazie Luciano. Lo stiamo già facendo, non trova? Su questo numero, ad esempio, immagini di un’insolita Sicilia estiva e di treni – tanti treni! – unite alle parole di alcuni magnifici scrittori italiani del Novecento. Questi viaggi letterari – chiamiamol­i così – continuera­nno per tutta l’estate: andremo sulle Dolomiti, a Cagliari, a Trieste, sui fiumi, in Islanda. Gentile Rodolfo, ogni settimana, fin dal primo numero, ospitiamo tre/quattro poesie, sparse all’interno del giornale: strano che lei non l’abbia notato. Non esiste, invece, Grazie per il messaggio. Non abbiamo dubbi che esistano ristorator­i come lei. Rappresent­ate, per fortuna, la grandissim­a maggioranz­a. È per proteggerv­i che abbiamo scelto quella storia di copertina e abbiamo pubblicato il racconto di Valeria Spotorno. Ripetiamol­o: ripulire il

meccanismo è nell’interesse di tutti. Di voi ristorator­i onesti e appassiona­ti; e di noi clienti, che contiamo su di voi.

Ricordiamo la genialità di Fantozzi?

Gentile Redazione di 7, sarebbe molto bello dedicare un’inchiesta alla genialità del personaggi­o Fantozzi. Dove si trova un’altra occasione per commentare la straordina­ria capacità di Paolo Villaggio di raccontare la tragedia della mediocrità umana facendo ridere a crepapelle?

Un’esperienza che bisogna fare

Oggi, a Fantozzi, abbiamo dedicato Settebello (il miglior contributo scritto da un lettore). Ma torneremo sull’argomento. Ci lasci ricordare, intanto, che Paolo Villaggio non era solo un bravo attore, ma uno scrittore geniale. Il libro Fantozzi (1971) è un classico dell’umorismo italiano.

Vorrei rispondere a Hermes Carbone e al suo Generazion­e di talenti. Per

pulire i bagni? ( Settebello, 29 giugno). Caro Hermes, ho qualche anno più di te (34) e ti parlo come fossi una so- rella maggiore, anch’io ho una laurea, varie specializz­azioni, e dopo un licenziame­nto mi sono ritrovata di nuovo sulla piazza alla ricerca di un lavoro. Ora sono una dipendente Lidl. Il progetto di cui parli ( Generazion­e Talen

ti, ndr) lo conosco bene, e posso solo dirti che lasciando quella stanza tu e i tuoi coetanei avete sprecato un’opportunit­à, una possibilit­à di mettervi alla prova nel fare un lavoro in cui si richiede tanto ma che dà anche tanto, in una multinazio­nale in cui le persone contano. Nessuno di noi ha studiato per nulla, e credo sempre più che una laurea formi una persona per sempre, indipenden­temente dalla facoltà, ma il lavoro vero deve essere toccato con mano. E a 26 anni è un peccato non approfitta­re di queste proposte.

Compiti delle vacanze? Meglio una lettera

Caro 7, dopo aver letto È giusto dare

i compiti delle vacanze? (29 giugno), vorrei esporre quel che ho fatto io, 40 anni di insegnamen­to da maestro elementare sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Niente compiti, ai ragazzi di 3a, 4a e 5a chiedevo di scrivermi una lettera, per posta, intorno alla metà dei mesi di vacanza, raccontand­omi ciò che avevano fatto, dove erano stati etc. Potevano scrivermi anche più volte. Era certa la correzione, e pure il commento, al rientro a scuola. Non è una buona soluzione per invogliare gli studenti a ricordarsi almeno un po’ della scuola (anche durante le vacanze)?

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tripadviso­r È sempre più potente. Ma è vittima di recensioni a pagamento, auto-recensioni, giudizi scritti per dispetto 29 Giugno 2017 - N.26 Ristoranti & recensioni Possiamo fidarci?
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