MISSIVE & MESSAGGI
accuratamente selezionati da Paolo Masia
La burocrazia che spiana l’agricoltura
Da 15 anni lottiamo contro “l’ideologia nullista” di questo Paese per recuperare una storica e secolare azienda agricola nel Parco della Madonie in Sicilia. Fauna selvatica, norme forestali centenarie, vincoli idrogeologici anacronistici, riscontriamo purtroppo tutti quei disagi e problemi dovuti ad illogiche contraddizioni normative, come esposte nel pezzo
Burocrazia infestante (6 luglio), di Maurizio Donelli. Il tutto nell’indifferenza generale. Questa però è la regione dove si rileva la peggiore burocrazia, oltre ogni ragionevole immaginazione! Chiuderemo nostro malgrado alla fine dell’anno.
Un senso in più
L’intervista a Carlo Verdelli La mia Rai cominciata e finita con un cactus (6 luglio) dà un senso al giornalismo e alla lettura: grandi.
Quei cinesi alle Cinque Terre
Ho apprezzato l’articolo di Rocco Cotroneo Invasioni pacifiche (29 giugno). Inseguendo i cinesi in vacanza, ci ha regalato uno spaccato del meraviglioso mondo delle Cinque Terre, i caratteristici borghi liguri diventati una delle mete italiane preferite dai turisti. Passeggiando tra un gruppo di cinesi e un altro ci avete descritto quella realtà meravigliosa, solcata dai muretti a secco che in lunghezza sembrano eguagliare la Muraglia Cinese. Un invito: ogni settimana, con 7, accompagnateci nei posti più caratte- ristici di questa stupenda Italia, descrivendo e fotografando quello che all’occhio di un turista meno attento spesso sfugge.
La Poesia, antidoto alla stupidità
Perché non fate un pensierino a una pagina di 7 con ospite la Poesia, uno dei maggiori antidoti alla stupidità? Il rischio della “stupidità dell’estate” (copertina del 22 giugno) può essere debellato, se la cura dura tutto l’anno. Conosco amici che fanno incetta di libri riservandosi di leggerli quando andranno in pensione, ma senza un minimo di allenamento il loro intento va in fumo. Aggiungete questa benemerenza e sarete più tranquilli in coscienza! una rubrica dedicata. L’abbiamo fatto di proposito. La poesia deve sorprendere, entrare nelle cose e nella vita. Se la chiudiamo in un recinto, soffre.
Quella non è la mia ristorazione
Mi presento. Sono un oste sardo di seconda generazione e la terza è già pronta a continuare una lunga tradizione iniziata da mio padre negli Anni 50. Mi ha colpito la copertina Ristoranti & Recensioni – Possiamo fidarci? (29 giugno), perché noi ristoratori siamo da sempre sensibili al tema.
Ma vi scrivo per l’inchiesta Io cameriera in nero in un locale del centro di
Roma di Valeria Spotorno. Non metto in dubbio neppure una parola della giornalista. Oggi spuntano come funghi locali senza volto, senza storia, senza competenze. Hanno solo il denaro, a volte anche di dubbia provenienza, e l’unico scopo è aumentarlo. Una deriva finanziaria che sta contagiando anche il mio mondo, eppure siamo in tanti ogni giorno a rappresentare l’altra faccia della medaglia, quella di una ristorazione pulita che rispetta i clienti, il lavoro proprio e degli altri, i fornitori e
la società.
Grazie Luciano. Lo stiamo già facendo, non trova? Su questo numero, ad esempio, immagini di un’insolita Sicilia estiva e di treni – tanti treni! – unite alle parole di alcuni magnifici scrittori italiani del Novecento. Questi viaggi letterari – chiamiamoli così – continueranno per tutta l’estate: andremo sulle Dolomiti, a Cagliari, a Trieste, sui fiumi, in Islanda. Gentile Rodolfo, ogni settimana, fin dal primo numero, ospitiamo tre/quattro poesie, sparse all’interno del giornale: strano che lei non l’abbia notato. Non esiste, invece, Grazie per il messaggio. Non abbiamo dubbi che esistano ristoratori come lei. Rappresentate, per fortuna, la grandissima maggioranza. È per proteggervi che abbiamo scelto quella storia di copertina e abbiamo pubblicato il racconto di Valeria Spotorno. Ripetiamolo: ripulire il
meccanismo è nell’interesse di tutti. Di voi ristoratori onesti e appassionati; e di noi clienti, che contiamo su di voi.
Ricordiamo la genialità di Fantozzi?
Gentile Redazione di 7, sarebbe molto bello dedicare un’inchiesta alla genialità del personaggio Fantozzi. Dove si trova un’altra occasione per commentare la straordinaria capacità di Paolo Villaggio di raccontare la tragedia della mediocrità umana facendo ridere a crepapelle?
Un’esperienza che bisogna fare
Oggi, a Fantozzi, abbiamo dedicato Settebello (il miglior contributo scritto da un lettore). Ma torneremo sull’argomento. Ci lasci ricordare, intanto, che Paolo Villaggio non era solo un bravo attore, ma uno scrittore geniale. Il libro Fantozzi (1971) è un classico dell’umorismo italiano.
Vorrei rispondere a Hermes Carbone e al suo Generazione di talenti. Per
pulire i bagni? ( Settebello, 29 giugno). Caro Hermes, ho qualche anno più di te (34) e ti parlo come fossi una so- rella maggiore, anch’io ho una laurea, varie specializzazioni, e dopo un licenziamento mi sono ritrovata di nuovo sulla piazza alla ricerca di un lavoro. Ora sono una dipendente Lidl. Il progetto di cui parli ( Generazione Talen
ti, ndr) lo conosco bene, e posso solo dirti che lasciando quella stanza tu e i tuoi coetanei avete sprecato un’opportunità, una possibilità di mettervi alla prova nel fare un lavoro in cui si richiede tanto ma che dà anche tanto, in una multinazionale in cui le persone contano. Nessuno di noi ha studiato per nulla, e credo sempre più che una laurea formi una persona per sempre, indipendentemente dalla facoltà, ma il lavoro vero deve essere toccato con mano. E a 26 anni è un peccato non approfittare di queste proposte.
Compiti delle vacanze? Meglio una lettera
Caro 7, dopo aver letto È giusto dare
i compiti delle vacanze? (29 giugno), vorrei esporre quel che ho fatto io, 40 anni di insegnamento da maestro elementare sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Niente compiti, ai ragazzi di 3a, 4a e 5a chiedevo di scrivermi una lettera, per posta, intorno alla metà dei mesi di vacanza, raccontandomi ciò che avevano fatto, dove erano stati etc. Potevano scrivermi anche più volte. Era certa la correzione, e pure il commento, al rientro a scuola. Non è una buona soluzione per invogliare gli studenti a ricordarsi almeno un po’ della scuola (anche durante le vacanze)?