Esistono gli UFO?
Due giornalisti del Corriere, uno appassionato di Ufo e l’altro esperto di scienza, si confrontano su un tema che divide da sempre: ci sono altre forme di vita fuori dal pianeta Terra? Gli extraterrestri sono in mezzo a noi? Chi non ci crede è un complott
GIOVANNI CAPRARA Non occorreva certo che qualcuno ricordasse che settant’anni fa l’imprenditore americano Kenneth Arnold avesse sostenuto per primo di aver visto un Ufo, per parlare dell’argomento che affascina molti. Purtroppo da allora si mischiano riferimenti scientifici non precisi a visioni e testimonianze di cittadini con un unico risultato certo: molta confusione sulle parole e nella sostanza. Tanto per cominciare la maggior parte delle persone associa la parola Ufo, che alla lettera significa semplicemente “oggetto volante non identificato”, a fenomeni interpretati come oggetti extraterrestri. Il salto di significato non è giustificato. L’ambiente terrestre è infatti popolato e animato dalle condizioni fisiche dell’atmosfera, dal campo magnetico, dall’influsso delle radiazioni cosmiche e solari, dall’attività umana. E l’interazione di tutti questi aspetti genera talvolta fenomeni ancora misteriosi e da indagare meglio. Lo ammettono gli scienziati che riescono per ora a descriverli nella quasi totalità dei casi. Del resto è solo da cinquant’anni, dalla nascita dell’Era spaziale, che, potendo finalmente
«Per gli scienziati è l’interazione tra campo magnetico, atmosfera, radiazioni cosmiche e attività umane che genera aspetti misteriosi» «Chi dice che gli Ufo non esistono, o mente maldestramente o è un presuntuoso»
studiare in modo compiuto il nostro globo dall’esterno, si è iniziato a decifrare una realtà complessa a cui ci si può avvicinare con molta umiltà e tanta scienza.
FLAVIO VANETTI In 70 anni i casi documentati sono 1 milione, oltre 200mila dei quali si riconducono a varie fonti istituzionali. Chi dice che gli Ufo non esistono: o mente maldestramente o è un presuntuoso che parla solo perché ha la bocca. Il problema non è credere, ma constatare un’evidenza. L’ipotesi extraterrestre in molti casi è plausibile. È infatti l’unica che può spiegare il carattere fisico, tecnologico avanzato, intelligente ed estraneo a un’origine a noi nota sulla Terra, del fenomeno: così si è espresso, nel 2013 a Washington, il Comitato interparlamentare degli Usa che ha ascoltato 40 esperti mondiali per una settimana. Concludendo che sarebbe saggio che l’Onu si occupasse del problema Ufo.
GC Com’è noto nella politica americana (ma non solo) quando c’è una questione accesa nella popolazione si crea un comitato e si ascoltano degli esperti per dare indicazioni
«La comunità scientifica suggerisce di indagare. Ma non certifica fenomeni o visioni» «Non si vuole prendere atto di questa “nuova realtà” perché scardina certezze e autorità»
se non risposte precise. Gli scienziati corretti, quando non hanno una risposta perché sfugge alle conoscenze scientifiche, manifestano il loro dubbio e suggeriscono di indagare ulteriormente magari coinvolgendo anche illustri istituzioni. Ma questo non significa che certifichino fenomeni o visioni, come in genere qualcuno interpreta sostenendo l’esistenza di una “nuova realtà”.
FV Non se ne prende atto perché questa “nuova realtà” scardina certezze acquisite, idee e comportamenti di riferimento, come lo stesso concetto di autorità. La sociologia ci dice che l’anomia disintegra le società: coloro che governano o detengono un potere e le Autorità temono questo. Peraltro, si registrano significative aperture da fronti insospettabili: il Vaticano ha ormai detto chiaramente che l’esistenza di E.T. è compatibile con la religione. Che si stia portando avanti per non trovarsi spiazzato? GC La Pontificia Accademia delle Scienze non ha mai diffuso comunicati o convocato conferenze stampa per annunciare l’esistenza di E.T. Anche qui si gioca sulle parole. Nell’ambito della Chiesa cattolica ci sono illustri scienziati gesuiti, come i direttori della Specola Vaticana George Coyne e Guy Consolmagno (attualmente in carica) i quali affermano di aver fiducia che la vita possa esistere al di fuori della Terra. È stato illuminante sentire direttamente da Padre Coyne, in un’intervista che mi ha rilasciato, che c’è un Dio dell’Universo e
non solo della Terra. Anch’io sono convinto che la vita esista su qualche altro pianeta della nostra o di altre galassie. È solo questione di tempo raccoglierne la prova. Credo sia un atto di ottusità culturale non accettare questa realtà: solo nella nostra galassia sono stati rilevati cinquemila pianeti attorno ad altre stelle, e per alcuni ci sono indizi di somiglianza con la Terra. Gli scienziati sono d’accordo che la vita possa essersi manifestata altrove, ovviamente con caratteristiche adatte all’ambiente in cui è nata. Su questo aspetto non c’è alcun complotto: è scienza.
FV Quella del complotto non è una tesi, ma una certezza documentata. Da 70 anni l’Intelligence fa di tutto per coprire il fenomeno su indicazione dei governi, timorosi di non reggere all’“impatto del contatto” e di non controllare più la gente. La questione Ufo diventa anche, e soprattutto, un problema di ordine pubblico.
GC Ecco, si trasforma subito una prospettiva scientifica reale nella
Guerra dei mondi di George Wells: dietro l’invasione della Terra da parte dei marziani c’era la fantascienza della paura, l’extraterrestre cattivo, lo spettro del diverso che rappresenta un pericolo e non un’eventualità positiva. Enrico Fermi, grande fisico italiano, uno dei padri dell’atomica, durante un pranzo nella caffetteria di Los Alamos, in una conversazione sull’argomento degli extraterrestri assieme ad altri grandi come Leo Szilard amico di Albert Einstein e Edward Teller, il padre della bomba
«Gli scienziati sono d’accordo che la vita possa essersi manifestata altrove. Su questo aspetto non c’è alcun complotto: è scienza» «Quella del complotto è una certezza documentata. Da 70 anni l’Intelligence copre il fenomeno su indicazione dei governi»
«La scienza ci svelerà sempre meraviglie terrestri ed extraterrestri, ma con metodo» «La storia dimostra che la comunità scientifica è da sempre rigida, cauta, timorosa. E non è disposta ad alterare lo status quo»
termonucleare, ad un certo punto si interruppe e chiese: «Dove sono tutti quanti ?». Non basta, insomma, parlarne. Occorrono fatti veri.
FV C’è la netta sensazione che, su mandato dell’Intelligence, la Nasa occulti da tempo tanti dati. Quelli relativi alla vita su Marte erano già emersi negli anni Settanta grazie al programma “Viking”, ma solo oggi certe ammissioni vengono fatte. Marte era un pianeta simile alla Terra con oceani, laghi e fiumi, che si è poi desertificato: in seguito a un bombardamento di comete o asteroidi ha degradato la sua atmosfera originale. Era fatto per accogliere la vita. E potrebbe anche averla ospitata.
GC Ho seguito, secondo per secondo, gli sbarchi di tutti i rover arrivati su Marte direttamente dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa, a Pasadena. E ho discusso con gli scienziati dei passi che stanno compiendo per cercare le prove di una vita passata sul Pianeta Rosso. O forse esistente ancora oggi nelle profondità. In superficie è impossibile che ci sia, dato il bombardamento continuo di radiazioni per l’assenza di un campo magnetico che faccia da scudo, come sulla Terra. La Nasa sta investendo milioni e milioni di dollari per arrivare a dimostrare di aver raccolto la prova della vita su Marte. E non aspetta altro che di poterlo annunciare. Anzi, posso aggiungere quello che mi raccontano sempre al JPL e cioè che se non la trovassero sarebbe per la scienza un problema serio: perché Terra e Marte avevano condizioni analoghe alle origini. E oggi la ricerca della vita nell’Universo è il tema centrale della ricerca nel cosmo.
FV Prima che i fratelli Wright dimostrassero il contrario, autorevoli personaggi avevano sostenuto che un mezzo «più pesante dell’aria» non avrebbe mai potuto volare… Per quanto riguarda il contatto, sempre che non sia già avvenuto come sostiene l’archeologia spaziale e come sarebbe testimoniato dai casi degli addotti (quelli da considerare sono pochi, forse solo una ventina), credo sarebbe necessario un salto mentale e culturale rispetto alle nostre convinzioni, alle certezze che abbiamo nei confronti dello schema della vita, agli assiomi della fisica. Proprio su quest’ultimo fronte, la quantistica sta aprendo orizzonti fino a non molto tempo fa inimmaginabili. E poi mettere in dubbio la realtà e provare a falsificarla, come si è detto in filosofia, è la base per ricercare e progredire. E
per fare scienza. Invece la storia mostra che la comunità scientifica è da sempre costituzionalmente rigida, cauta e timorosa. Non è disposta ad alterare lo status quo, specie a livello accademico.
GC La scienza procede per gradi e fatti dimostrabili e ripetibili come ha insegnato Galileo Galilei. Le conoscenze e le scoperte future apriranno orizzonti inimmaginabili oggi. Quando al Cern di Ginevra incontro Fabiola Gianotti mi ripete sempre che siamo davanti a una nuova fisica, e «sarà come entrare in un giardino incantato» dice per sottolineare le meraviglie che ci aspettano. La scienza sta per portarci in un nuovo mondo straordinario dove il nostro pensiero sarà protagonista al di là dei confini della Terra. Non abbiamo bisogno di aggrapparci al “pregiudizio di conferma”, come lo chiamano gli psicologi per descrivere la distorsione cognitiva che può condizionare il nostro pensiero sino a portarci a “vedere” ciò che magari solo pensiamo. La scienza ci svelerà sempre meraviglie terrestri ed extraterrestri, ma con metodo.