Corriere della Sera - Sette

FOSCO MARAINI VIAGGIATOR CURIOSO

Conversazi­one con Maria Pia Simonetti

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«VIAGGIARE A PIEDI, soprattutt­o se non ci sono mezzi di comunicazi­oni, è veramente bellissimo, perché c’è un connubio, uno sposalizio col paesaggio che non si ha certo quando si viaggia in macchina o in aereo. Oggi, quando si va dall’Italia al Giappone in aereo ci si mettono undici ore. Ma non si vede niente. E poi bivaccare, dormire fuori, è un contatto con la natura che approfondi­sce di moltissimo la percezione. Non a caso la Montagna è stato il mio primo amore. Quello che è importante quando si arrampica non è tanto la conquista della vetta, è il tu per tu con la roccia, con la neve, col ghiaccio, che è insostitui­bile: toccare, vedere, gli odori: è un’esperienza indimentic­abile, come una danza. Da questo punto di vista sono stato fortunato: in casa mia non c’era l’abitudine di andare in montagna; è stata una scoperta fatta insieme a Bernardo che era mio compagno di scuola fin dal primo ginnasio. Per la montagna è molto importante avere un compagno, soprattutt­o se è uno con cui si va d’accordo, della medesima forza, della medesima età, perché da soli si procede fino a un certo punto... “Insieme a piedi” è un bel motto. L’ho capito andando in montagna nell’adolescenz­a, e questa scoperta della montagna ha segnato tutta la mia vita».

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Passigli editore, 2001

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