Corriere della Sera - Sette

L’eroica sfida delle giovani coppie, tra mutui, regali, prestiti e conti correnti

In Italia ci si sposa meno ma si spende di più. Quanto? Anche decine di migliaia di euro Ecco l’eroica sfida delle giovani coppie, tra mutui, regali, prestiti e conti correnti

- DI RITA QUERZÈ

PAUSA PRANZO, MILANO, BAR DEL CENTRO. Giorgia, 34 anni - addetta al marketing per una multinazio­nale ma soprattutt­o bionda sposa fresca di matrimonio - sorseggia un caffè con la fede scintillan­te al dito. Mostra la foto in abito bianco. « Bello, no? L’ho disegnato io. Me la sono cavata con duemila euro. E pensare che quella st….a della commessa di un negozio del centro... Mi squadrava dall’alto al basso. E io stupida che non capivo. “Mi farebbe provare questo?”, le chiedo. “Controllo ma temo di non avere la taglia”, risponde lei. Peccato. Continuo a passare in rassegna gli abiti appesi: “Allora questo, con il corpetto in pizzo”. E lei: “Se crede. Però mi pare un po’ impegnativ­o”. Io, sognante: “Non direi! È abbastanza semplice”. “Beh sa, questo è pizzo macramé. L’abito da listino costa 4.000 euro. Lei che lavoro fa?». Venghino, venghino signori e signore al gran bazar delle nozze da sogno. Dopotutto ci si sposa al massimo due o tre volte nella vita. E il giorno perfetto giustifica l’imboscata al portafogli. Come ne escono i giovani? Gli irriducibi­li del sì - quelli come Giorgia pronti a sfidare tutto e tutti, ma soprattutt­o il conto corrente - non si rassegnano a una festa minimal. Le nozze resta- no la più importante occasione socialment­e riconosciu­ta per dare una rappresent­azione di quello che siamo. Meglio: di quello che vorremmo essere.

MOSTRARSI AL MASSIMO COSTA. Non è così raro superare i 200 euro a testa per il pranzo, i 5.000 euro per l’affitto di una villa, i 4mila euro per l’abito da sposa, i 5mila per i fiori. Il servizio fotografic­o con tanto di drone può valere un bonifico da 5.000 euro. Si stanno imponendo poi usanze che appesantis­cono il budget della festa. Esempio principe: il viaggio pre-cerimonia con il fotografo per immortalar­e i nubendi nell’estasi del fidanzamen­to in location romantiche. Economicam­ente parlando, le giovani coppie s’inventano l’impossibil­e per non rinunciare “al giorno più bello della loro vita”. Certo, questo impone di rinnegare il gala-

teo dei genitori. E stampare l’iban in fondo all’invito. Soprattutt­o al Nord la versione 4.0 della classica busta con i contanti è sempre più diffusa. D’altra parte meglio “pochi, maledetti e subito” che la zuccherier­a d’argento della zia. « Le liste nozze si fanno sempre meno» conferma Matteo Meregalli, wedding planner a Milano « prima di tutto perché spesso gli sposi convivono già». Resistono solo le liste per il viaggio o quelle nei negozi di elettronic­a. Comincia a diffonders­i, poi, una sorta di lista nozze sotto mentite spoglie online, su Amazon. Gli sposi compilano una wishlist, lista dei desideri, e la condividon­o con gli invitati. Un discorso a parte va fatto per i siti con le finte liste nozze virtuali. È il caso di zankyou.it e, da poco, anche di matrimonio.com. Gli sposi predispong­ono una pagina web delle loro nozze in cui agli invitati viene proposto in modo generico di regalare “100 euro per una cena roman- tica” o “200 euro per la biancheria per la casa”. La sostanza non cambia: agli sposi arriva il denaro e il sito fa da intermedia­rio dell’operazione. Con un dettaglio: i gestori si tengono una commission­e che va dal 2 al 3 per cento delle somme versate.

CI SONO POI I PORTALI che si occupano di gestire online varie forme di collette, crowdfundi­ng ludico per mettere in piedi feste di vario tipo. E anche matrimoni. È il caso di collettiam­o.it e growish.it. Qui non si fa nemmeno finta di avere una lista nozze virtuale, si versano i soldi, punto e basta. « La quota degli sposi che si rivolgono a noi è in aumento. Anche se gli italiani sono ancora più diffidenti di francesi o spagnoli rispetto alle donazioni online», conferma Serena De Luca di collettiam­o.it Nota a margine: la gran parte di questo business è globale e in mano a società estere. Zankyou si occupa

di nozze in 23 Paesi, è stato fondato da una coppia di spagnoli, ha sede a Madrid e dà lavoro a circa 150 persone (di cui una decina di italiani). Chiami un numero di Milano ma ti rispondono dalla Spagna. Matrimonio.com opera su 15 Paesi. È nata a Barcellona nel 2008 ed è stata poi acquisita dall’americana WeddingWir­e. Lo scorso aprile ha a sua volta assorbito l’italiano matrimoni.it. Collettiam­o è stato creato in Italia nel 2015 come “filiale” italiana di lepotcommu­n.fr, sito creato da tre cugini di Marsiglia nel 2011. Nel 2015 l’attività è stata acquisita dal gruppo bancario Bpce, Banque populaire et Casse d’epargne. Anche in questo caso chiami un numero italiano ma lo staff risponde da Parigi. In Italia il principale concorrent­e di collettiam­o è growish.it, che però è in predicato per stringere una partnershi­p con la francese leetchi.com. Chiudiamo la parentesi e torniamo ai nostri sposi. Secondo zankyou il contributo medio per invitato più alto è quello degli spagnoli con 284 euro a testa. Subito dopo arrivano gli italiani con 235 euro.

CENTO INVITATI VALGONO QUINDI 23MILA euro malcontati. Se non fossero sufficient­i, c’è un’ultima spiaggia. Il prestito. Non è un caso se una compagnia come Compass si fa pubblicità con uno spot in cui un papà deve organizzar­e le nozze per la figlia. « Il 4% delle pratiche da noi riguarda l’organizzaz­ione di matrimoni» raccontano in Findomesti­c. « L’importo medio è di 15mila euro da restituire in tre anni. Se c’è gente che chiede di più? Certo. Anche 50mila euro in 120 mesi. Ma noi scoraggiam­o». D’altra parte che senso avrebbe? Dopo dieci anni rischi di essere già separato. E avere ancora la rata del finanziame­nto da versare.

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 ??  ?? Costo finale di un abito da sposa. Alcuni superano anche i 10mila euro 4MILA EURO
Costo finale di un abito da sposa. Alcuni superano anche i 10mila euro 4MILA EURO
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 ??  ?? Inviti, foto, abiti, bomboniere. Non si finisce mai di spendere MONEY, MONEY, MONEY
Inviti, foto, abiti, bomboniere. Non si finisce mai di spendere MONEY, MONEY, MONEY
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 ??  ?? Festa in campagna? No, la maggior parte preferisce nozze classiche (e costose!)
Festa in campagna? No, la maggior parte preferisce nozze classiche (e costose!)
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