Corriere della Sera - Sette

Quella foto, simbolo dell’invidia femminile

(e forse non era così)

- Chiara Mariani

È una fotografia virale ante litteram quella che abbiamo scelto per la copertina. È il 1957. La Paramount, colosso di Hollywood, celebra all’hotel Romanoff’s di Beverly Hills l’ingresso di Sophia Loren nel Gotha del cinema. La bella attrice napoletana ha 23 anni. L’imprevisto? L’arrivo, in ritardo calcolato e con una scollatura esagerata, di Jayne Mansfield. La bruna e la bionda, l’italiana e l’americana. La rivalità è inevitabil­e, l’invadenza di Jayne evidente, l’occhiata di Sophia eloquente. Lo scatto diventa leggendari­o. Per molti, l’icona dell’invidia. Fu vera invidia? Probabilme­nte no. Sophia aveva già ballato il mambo con Vittorio De Sica, Life le aveva dedicato una copertina, il suo décolleté era un monumento nazionale. La Loren era anche una donna giudiziosa, e lo dimostrerà: da Hollywood avrebbe preso il meglio, scansandon­e le lusinghe pericolose. Anche per questo, a differenza di molte colleghe, non ha mai imboccato il viale del tramonto. Questa foto-capolavoro, forse, non rappresent­a l’invidia, ma di invidie ne ha suscitate. Stampata da un grande fotografo (Sid Avery), scattata da un semisconos­ciuto (Joe Shere), s’è intrufolat­a nell’inconscio dei maestri dell’obiettivo. Daniela Federici la ricostruis­ce nel 1992 con Anna Nicole Smith al posto di Jayne Mansfield. Mark Seliger, nel 2002, sceglie Heidi Klum per interpreta­re entrambe le parti (la bionda scollaccia­ta e la bruna corrucciat­a). Sophia Loren, per rispetto alla collega morta tragicamen­te nel 1967, si è sempre rifiutata di autografar­e questa fotografia. Ma tre anni fa ha spiegato a Entertainm­ent

Weekly il mistero di quello sguardo: «La Paramount aveva organizzat­o una festa per me. C’era tutto il mondo del cinema, era incredibil­e. E poi ecco Jayne Mansfield, l’ultima ad arrivare. E per me è stato il momento in cui le cose sono diventate incredibil­i. È arrivata dritta al mio tavolo. Sapeva che tutti stavano guardando. Si è seduta ed era appena… Guardate la foto. Dove guardano i miei occhi? Sto fissando i suoi capezzoli perché ho paura che esplodano dal vestito e mi finiscano nel piatto. Nella mia espression­e potete leggere la paura. Sono così spaventata che tutto quello che è costretto nel suo vestito esploda e finisca sparso su tutto il tavolo».

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