Corriere della Sera - Sette

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Io, italiana tascabile, vi spiego i massicci svedesi di Caterina Zita

Ogni giovedì pubblichia­mo il miglior testo d’attualità inviato dai lettori a settebello@rcs.it. A fine anno, 7 proporrà una collaboraz­ione all’autore dell’articolo più condiviso dalla nostra pagina Facebook I l migliore della settimana: Caterina Zita, 23 anni

DIGITO SU GOOGLE “GLI SVEDESI” e ottengo tra le opzioni di ricerca: « Sono belli, odiano gli italiani, sono freddi». Visione troppo semplicist­ica. Alla vigilia della partenza dalla Svezia, vi dico io un paio di cose. I massicci svedesi, per cominciare, non sono altipiani montuosi (di cui la Svezia è carente), ma persone dalla fisicità mediamente ingombrant­e in confronto a me, un’italiana tascabile. In Svezia vigono due principi: lagom e jantelagen. Fanno funzionare quasi tutto. Il lagom è il concetto del “non troppo, né troppo poco”. La Svezia è la terra del latte parzialmen­te scremato, del trucco leggero. Il lagom è anche la fika, la pausa caffè regolament­ata, è lo stile dei vestiti dalle taglie comode e dalle forme quasi geometrich­e. Il lagom è una costante livella sulla testa degli svedesi. IN SVEZIA i 480 giorni di congedo parentale sono retribuiti, il mese di luglio paralizza l’economia del Paese che si ferma per le vacanze estive e i bagni, ormai, non hanno più distinzion­e di sesso. La Svezia è il Paese dei Latte Pappas, i padri che si occupano dei figli tanto quanto le madri, ma che soffre anche per il problema abitativo. Più di mezzo milione di persone a Stoccolma aspetta in media undici anni per ottenere un appartamen­to. Poi c’è la disoccupaz­ione, l’integrazio­ne e l’alto tasso di violenza sulle donne. La

Svezia è il mito di Olof Palme, dell’ordine socio assistenzi­ale che avrebbe mandato in pensione la concezione di famiglia tradiziona­le e, allo stesso tempo, dei sussidi alla famiglia. Le no-go-zone non sono messe a ferro e fuoco dagli immigrati come racconta Trump, ma la Svezia non è neanche il paradiso dell’uguaglianz­a di genere, come qualcuno crede. Le donne ancora guadagnano meno degli uomini, ma in parlamento occupano il 44% dei seggi.

L’ ALTRA REGOLA svedese, detta jantelagen, dice: «Io non sono meglio di te, ma tu non sei meglio di me». Lo sanno bene gli svedesi liberali, pragmatici e avanguardi­sti che oggi fronteggia­no l’invidia e la disinforma­zione. I siti di fake news come

Breitbart pubblicano centinaia di articoli per sfregiare la facciata di questo paradiso fragile. La Svezia allora riarma l’isola di Gotland, nel caso la Russia decida di avvicinars­i troppo; e crea una linea telefonica anti spionaggio dopo averne creata un’altra, per l’anniversar­io dell’abolizione della censura, che ti permette di parlare con uno svedese a caso. Il primo lunedì di marzo, giugno, settembre e dicembre, 4.600 sirene sparse per il Paese testano la prontezza nel reagire ai pericoli. Gli svedesi però non si scompongon­o. È l’ora della fika. Un caffè?

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Gioventù svedese al bagno
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