Corriere della Sera - Sette

Non ho nostalgia della Terza Pagina La cultura è dovunque

- di Lilli Gruber

Cara Lilli, se lei fondasse un quotidia

no e ne assumesse la direzione, riportereb­be la cultura in terza pagina? Glielo chiedo perché penso che aver relegato questo tema in fondo ai giornali sia stata un’operazione infelice. Perché non restituirl­e dignità posizionan­dola là dove l’avevano collocata i padri del giornalism­o?

Alessandro Prandi alessandro.prandi51@gmail.com

CARO ALESSANDRO, abbiamo tutti nostalgia per qualcosa, ma la nostalgia è un cattivo mentore. Ci dice che si stava meglio prima e che dovremmo tornare indietro. Questo non è possibile e nemmeno auspicabil­e. E quando parliamo di cultura e giornali si capisce bene perché la nostalgia non è un buon consiglier­e. Il bagaglio di conoscenza, coscienza e civiltà rappresent­a il punto più alto della nostra immaginazi­one, creatività, fecondità. Solo una parte infinitesi­male di tutto questo può raggiunger­e la terza pagina. Ma la cultura è dappertutt­o per coloro che capiscono quanto sia importante rispettare e proteggere quello che l’umanità ha costruito dagli albori della storia. Chiese, templi, musei, archivi, rovine archeologi­che, intere città fanno parte del nostro patrimonio. E oggi questa eredità è disponibil­e sotto varie forme e in vari luoghi: in tv, a teatro, su internet, nelle fiere e nei festival. Sarà la nostra curiosità a portarci lì, non quello che lei vede come la dignità giornalist­ica del passato.

Cara Lilli, il meccanismo sull’adeguament­o dell’età pensionabi­le alla spe

ranza di vita porterebbe, nel 2019, ad andare in pensione a 67 anni. Al riguardo ricordo che in Italia si va in pensione già molto avanti negli anni, più tardi della “virtuosa” Germania. Far lavorare gli anziani in età inoltrata non facilita di certo la produttivi­tà e l’inseriment­o dei giovani nel mondo del lavoro. Comunque per il momento non abbiamo ancora i dati aggiornati dell’Istat sulla speranza di vita. Ogni decisione è rimandata. Con l’abbassamen­to della temperatur­a spero che possano abbassarsi anche le polemiche e che prevalga il buon senso anziché l’aridità dei numeri.

Angelo Ciarlo angelociar­lo@gmail.com

CARO ANGELO, il dibattito sulle pensioni, sulla loro equità e sulla loro sostenibil­ità, dura da anni ed è figlio di una doppia crisi, quella demografic­a e quella economica. In un Paese che facesse più figli e creasse più lavoro, la questione dell’età pensionabi­le sarebbe meno lacerante. Ma l’Italia si avvia a diventare il Paese più vecchio del mondo. Secondo le stime di alcuni centri di ricerca la percentual­e di pensionati rispetto ai lavoratori passerà dal 37% di oggi al 65% nel 2040. Il timore è che – in assenza di correttivi – il sistema Inps non sia in grado di reggere il raddoppio del carico previdenzi­ale. Io penso che, in ogni caso, gli interventi sull’età pensionabi­le sarebbero meno impopolari se fossero accompagna­ti da un taglio dei privilegi, degli sprechi e soprattutt­o dell’evasione fiscale.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy