Autovelox: è giusto segnalarli?
«La scelta di identificarli va nel senso di uno Stato severo ma giusto. I cittadini vanno educati, non vessati», afferma la conduttrice televisiva. «Fino a che gli italiani non saranno culturalmente pronti a rispettare le norme, i controlli a sorpresa sar
Sì Myrta Merlino
SONO ASSOLUTAMENTE FAVOREVOLE all’obbligo di segnalare gli autovelox. Nel corso degli anni ho ricevuto svariate proteste relative a dispositivi piazzati con modalità ingannevoli. Per esempio, ci sono tratti di strada in cui il limite di velocità viene abbassato all’improvviso, senza motivo. Questo tipo di approccio, mirato a fare cassa, è sbagliato: trasmette al cittadino l’idea che lo Stato sia lì per fregarlo, il contrario del messaggio che le istituzioni dovrebbero comunicare. Gli apparecchi per rilevare la velocità dovrebbero svolgere una funzione di deterrenza e contribuire alla sicurezza stradale, non ripianare buchi di bilancio. In caso contrario, il cittadino potrebbe sentirsi addirittura giustificato a fregare a propria volta lo Stato: atteggiamento che rappresenta il dramma dell’Italia. A chi sostiene che se gli autovelox vengono segnalati gli automobilisti possono rallentare in quel punto e poi tornare a correre, rispondo che la soluzione è installarne di più e con criterio. Apprezzo l’approccio del ministro Minniti, quello di proporre uno Stato severo ma giusto, in cui vengono stabilite regole chiare alla cui violazione corrispondono sanzioni altrettanto chiare; non meccanismi per indurti all’errore e coglierti in fallo. È giusto educare i cittadini, non vessarli.
No Antonio Marco Dalla Pozza
QUI NON SI PARLA SOLO di multe, ma del rischio che qualcuno muoia sulla strada. La direttiva Minniti è la conseguenza della marea di ricorsi presentati ogni anno dagli automobilisti, nei cui confronti c’è da sempre un approccio eccessivamente garantista. Nessun ricorso vale però quanto una vita umana. L’eccesso di velocità nei centri abitati provoca morti continue. Gli italiani non sono culturalmente pronti a rispettare i limiti del Codice della Strada - che, tutto sommato, sono abbastanza generosi. Ecco perché i controlli a sorpresa sono necessari. Mettere dei cartelli a 400 metri di distanza dall’autovelox è come dire: «Vai piano qui, ma appena hai superato il controllo puoi pure
accelerare». L’effetto deterrente finisce nel punto esatto in cui sono piazzati il dispositivo o la pattuglia della polizia. Non funziona! La gente pensa che le multe servano al sindaco per andare in vacanza. È vero che alcuni Comuni usano gli autovelox per fare cassa. Allora, dico io, interveniamo sul problema. Si potrebbe eliminare la sanzione pecuniaria e lasciare solo quelle accessorie (come la decurtazione dei punti o la sospensione della patente). Oppure destinare tutti i soldi allo Stato. L’importante è trovare un modo efficace per fermare questa ecatombe.