Corriere della Sera - Sette

Scusi, perché fuma?

Sei milioni di italiani consumano abitualmen­te cannabis (il dato è fornito dal Dipartimen­to per le Politiche Antidroga). Chi sono? Persone che vivono ai margini della società? Ragazzini in cerca di trasgressi­one? Non solo. Probabilme­nte gli abitudinar­i de

- di Chiara Severgnini

NEL 2016 QUASI 6 MILIONI DI ITALIANI

hanno fumato una canna. Per alcuni, gli spinelli si sono rivelati una trappola: il Dipartimen­to per le Politiche Antidroga segnala che 150mila studenti mostrano difficoltà sociali, psicologic­he o fisiche a causa dell’uso «problemati­co» della cannabis. Ma in Italia ci sono anche molti adulti che nel cassetto tengono un po’ di marijuana e si fanno uno spinello. Sanno che è un illecito e che non giova alla salute: ma non smettono. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di spiegarci quest’abitudine (o dipendenza, a seconda dei punti di vista). È interessan­te, infatti, conoscere le loro motivazion­i. L’uso di cannabis in molti Paesi è legale. In Italia, non ancora: la proposta di legge sull’uso ricreativo è ferma in commission­e parlamenta­re, e non ha alcuna possibilit­à di venire approvata entro la legislatur­a. Anche per questo, della questione, si parla poco. E’ invece importante capire: perché si fuma, nonostante i rischi?

«SONO UN CONSUMATOR­E ABITUALE»

. Luca ha 37 anni, fa l’autore televisivo e racconta: «Fumo quasi ogni sera, dosi basse». Altre droghe: no («Mai avuto la tentazione»). Stato di salute: buono («Non sono un

grande sportivo, mi piace andare a correre»). Luoghi per fumare: il balcone di casa o la sala-prove del gruppo musicale. Sul lavoro, niente. « Non nascondo di essere un fumatore di cannabis. L’80 per cento delle persone con cui lavoro si fa le canne », sostiene. Tra i tuoi amici? «Se qualcuno offre un tiro quelli che dicono di no sono eccezioni». Per quali motivi ti fai gli spinelli? «Per chiudere la saracinesc­a della giornata e perché mi aiutano a superare il blocco dello scrittore». Luca rientra in quell’1% di europei che, secondo l’Osservator­io europeo delle droghe, fuma oltre 20 canne al mese. Identikit del fumatore accanito: quasi sempre maschio (su quattro consumator­i abituali, tre sono uomini), non giovanissi­mo (uno su tre ha tra 35 e 64 anni). L’ultima Relazione sullo stato delle tossicodip­endenze rivela che tre italiani su 10 hanno fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita. Nel nostro ordinament­o fumare spinelli non è un reato (lo è invece spacciare). Se si viene sorpresi con quantità compatibil­i con l’uso personale, sono previste sanzioni amministra­tive, il ritiro temporaneo della patente e una segnalazio­ne in Prefettura. La fedina penale resta pulita, ma si viene registrati come consumator­i.

«LA MIA PRIMA CANNA? A 14 ANNI. Poi ho avuto alti e bassi. Ora fumo una volta al giorno». Alberto ha 45 anni e con la marijuana ha un rapporto stretto. Non solo perché lavora nel settore (legale) della vendita di attrezzatu­re e semi per la coltivazio­ne a scopo terapeutic­o. «Sono convinto che l’erba mi abbia aiutato mentre mi disintossi­cavo», racconta. Alberto ha sniffato eroina per dieci anni. Poi ha deciso di smettere. «Sono andato al Sert, mi hanno prescritto il metadone. Soffrivo durante le crisi d’astinenza. Poi mi sono convinto che se fumavo erba con molto thc (uno dei principi attivi della cannabis, ndr) sentivo meno bisogno di sniffare, riuscivo a dormire, ritrovavo l’ap-

«Tanti miei coetanei non fumano più, io continuo per piacere e un po’ per abitudine. Uso l’hashish come rimedio per la malinconia» (Serena, 57 anni)

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