Manuale di conversazione
Lo spagnolo Michi Panero La sua vita è un romanzo Chi è il più grande scrittore che non ha scritto niente?
L’OSPITE D’ONORE della settimana è uno scrittore non conoscevo. Ce ne parla Silvano Calzini. «La vita di certi scrittori è meglio dei loro libri. Soprattutto se non ne hanno scritto nessuno. Come nel caso dello spagnolo Michi Panero (1951-2004), un fuoriclasse assoluto nel campo. Figlio e fratello di poeti, consacrò l’intera sua vita a farsi una cultura stratosferica leggendo praticamente tutto, a conquistare le più belle donne di Spagna, a sposarsi un paio di volte e soprattutto all’autodistruzione, tra eccessi vari e assortiti, con una particolare predilezione per quelli alcolici. Prima dei quarant’anni era già in avanzato stato di decomposizione. Sentendo avvicinarsi la fine, Panero pensò di scrivere la propria autobiografia, ma per fortuna si limitò a compilare l’indice, suggellando così la sua vita capolavoro. P.S. Michi Panero era un grande scrittore, ma tra scrivere e scopare scelse la seconda. P.P.S. Il suo vero nome era José Moisés Santiago, ma in famiglia tutti lo chiamavano Michi, da pronunciare alla spagnola “Mici”».
MARISA DALLA COSTA, entusiasta perché ho parlato di Richard Ford, scrive: «Ho letto Ford questa primavera, “Lo stato delle cose”. Ho letto poi “Tutto poteva andare molto peggio” e “Il giorno dell’indipendenza”. Quante volte avrei voluto condividere con lei questa nuova passione, magari per essere sgridata come in quei bei siparietti del vecchio “Sette”. Le auguro buon lavoro e, se passa da Vannulo, una buona colazione». Nessun siparietto, nessuna sgridata, la sua citazione di Vannulo mi ha commosso.
GIORGIA CAMINITI: «Non voglio fare la stalker, ma se lei parla di Stephen King io poi come faccio a non comunicarle la mia gioia?! Sono troppo soddisfatta di condividere proprio con lei l’amore per lo scrittore che riesce ad emozionarmi come nessuno. La saluto con affetto e le dedico “Mi manchi” di Fausto Leali». Beh, grazie per la dedica. Mi sembra d’essere tornato ai tempi delle radio libere, quelle che se erano libere veramente, liberavano la mente.