SE FOSSI L’IMPERATORE DEL MONDO
( Al governo voglio sol o donne: gestiscono meglio i l potere)
Roberto Bolle: «Un mondo senza infradito e sigarette»
LA BELLEZZA CI SALVERÀ: è il motto del mio regno. Se vivi nel bello diventi una bella persona. Dunque lezioni di musica, poesia, arti nelle scuole. Non un’oretta a settimana come si fa ora: importanza prioritaria. Soprattutto per la danza. Sì, non tutti sono portati a diventare delle étoile, o lo desiderano. Ma il movimento coordinato del corpo e la musica, insomma il ballo, ogni ballo, ci rendono migliori. Se nonostante la “cura di bellezza” che impartisco ai miei sudditi sopravvive un po’ di maleducazione, ci penserà la legge. Parolacce: consentite, però massimo una al giorno, poi scatta la multa. Vestiario: consono, niente infradito in città, divieto di tanga e di canottiere (magari con buchi o retine). Condanne severe per chi getta i rifiuti a terra e per i writer. Bandito il cibo spazzatura e le sigarette, le bevande gassate e i superalcolici: lo so, richiedere disciplina è impopolare, ma mi ringrazieranno anni dopo! Per chi trasgredisce non c’è la prigione: a che serve? Tutti i detenuti e i condannati faranno lavori socialmente utili, dalla pulizia delle strade all’assistenza ai più deboli. La mia reggia sarebbe a Milano, cosmopolita ed elegante. Starei a Palazzo Reale, a due passi dalla Scala; e a corte avrei sole donne. Hanno meno arroganza nell’esercizio del potere e menti più aperte. Io continuerei a danzare: nonostante tutta la fatica che mi richiede, non sarei me stesso se non danzassi. Ma avrei un superpotere: poter riposarmi due, tre settimane l’anno. Oggi, se lo faccio, poi ne impiego almeno altrettante a tornare allenato. E questa è una lezione importante che ogni legislatore dovrebbe trarre dalla danza: senza sacrifici, senza disciplina, senza un obiettivo a lungo termine, sei finito. Vale per i danzatori, ma anche per i Paesi, no?