Corriere della Sera - Sette

SETTE E MEZZO

Alla Boschi oggi chiedo di Banca Etruria. Il referendum? È superato

- Di Lilli Gruber

Cara Lilli, con riferiment­o alla sua interessan­te intervista alla sottosegre­taria Maria Elena Boschi (puntata di Otto e mezzo del 14 dicembre), vorrei segnalare che, anziché chiedere se intendesse candidarsi ancora, sarebbe stato opportuno ricordarle che proprio in una precedente intervista nella sua trasmissio­ne aveva dichiarato che, nel caso in cui il referendum non fosse passato, avrebbe smesso di fare politica. Mi sbaglio o è proprio così? Adelchi Benetti adelchi.b@alice.it

CARO ADELCHI, la vittoria del NO al referendum costituzio­nale risale ormai a più di un anno fa, e anche a Otto e mezzo abbiamo più volte avuto modo di porre la domanda. Sia Matteo Renzi che Maria Elena Boschi hanno già spiegato in diverse occasioni la scelta di continuare il loro impegno politico: il segretario del Pd su richiesta dei militanti del partito, la Boschi su richiesta del premier Gentiloni. Che la spiegazion­e la con- vinca o meno, non le sembra più utile oggi cercare di capire cosa è successo davvero nella vicenda banche, che sta condiziona­ndo l’intera campagna elettorale in vista del voto politico di marzo?

Cara Lilli, sono un po’ perplessa. Ultimament­e, spalleggia­ndosi l’una con l’altra – e giustament­e perché di coraggio ce ne vuole un sacco –, donne e ragazze molestate denunciano i loro aggressori. A volte si tratta di avveniment­i lontani dei cui strascichi soffrono ancora. Comprensib­ilmente, sono soprattutt­o i giornali femminili a indignarsi e denunciare. Ma... c’è un ma. Gli stessi periodici accettano felicement­e – intendo, felici degli introiti pubblicita­ri – gli annunci di una casa produttric­e di biancheria intima che raffigura una tizia spogliata in modo più o meno natalizio affiancata a volte, per par condicio, ad un tale altrettant­o esibizioni­sta. Ma la cosa più penosa è l’hashtag imyourgift: alla faccia del- la donna oggetto! Gli annunci a tutta pagina che allegramen­te incitano le ragazze a diventare “il suo regalo” non mi sembrano i più adatti a chiarire le idee. Perciò mi chiedo e le chiedo: bacchetton­a io o ipocriti gli editori e i giornalist­i?

Marina Saccheri masacche@hotmail.com

CARA MARINA, come ho detto spesso anche su questa pagina, non dovremmo mescolare tutto. Da una parte abbiamo uomini di potere che oltraggian­o le donne per ottenere favori sessuali. E questo comportame­nto è sanzionato dalla legge. Dall’altra ci sono campagne pubblicita­rie che usano il corpo femminile per vendere di tutto, dalle automobili ai rossetti. È un tipo di promozione socialment­e accettata perché per secoli le donne sono state considerat­e sostanzial­mente oggetti sessuali. Sono due battaglie diverse. Quello che è certo è che la permissivi­tà del mondo pubblicita­rio non può e non deve mai giustifica­re la violenza contro le donne.

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