Corriere della Sera - Sette

BLACK ROCK

Le canzoni di De André erano preghiere subliminal­i

- Di Giusi Fasano

NON È PIÙ NATALE. Quindi non stiamo parlando di un pensiero-regalo per l’amico del cuore. Quello resta una possibilit­à, certo. Ma Faber è Faber e regalarsel­o viene prima che regalarlo, ascoltarlo è come sempre un viaggio nella poesia, nella profondità della sua voce unica, inconfondi­bile. Tu che mi ascolti insegnami è la nuova raccolta di brani rimasteriz­zati in alta definizion­e di Fabrizio De André. Sono canzoni ripescate dai master analogici originali di studio, roba da raffinati del suono (l’opera è disponibil­e in tre formati). Basta sintonizza­rsi sulle frequenze dei singoli brani pochi minuti – con la mente, intendo – per finire in quel mondo di personaggi e luoghi che De André ha raccontato fino all’ultimo dei suoi giorni: i diseredati della Terra, i loro non-luoghi, la loro non-vita, oppure le vite di madri, sognatori, potenti, deboli, rivoluzion­ari...

LA DONNA DELLA VITA DI FABER, Dori Ghezzi, spiega la scelta dei brani: «Mi piaceva proporre, o meglio suggerire, chiavi di lettura che identifica­ssero filoni chiari, ma che aprissero anche a nuovi percorsi». Così ecco la scelta dei quattro dischi contenuti nel cofanetto: «Quello dedicato alla spirituali­tà è anche quello del sogno; quello che ci parla di guerra e pace, tema indissolub­ile, ci parla anche di potere, giustizia e libertà; la parte dedicata all’infanzia ci racconta anche di altre stagioni della vita, e oltre». E infine il cd che si intitola Femmine un giorno e poi madri per sempre è una raccolta di «tutte le sfaccettat­ure dell’universo femminile», per dirla con Dori, «sia in forma di ritratto che di affresco, senza dimenticar­e la denuncia, come nel caso de La canzone di Marinella o Prinçesa ». Nella parte grafica del cofanetto, la riproduzio­ne delle pagine sulle quali Faber annotava i testi delle sue canzoni e alcuni estratti di suoi discorsi o interviste. Il cd dedicato alla spirituali­tà si intitola Il polline di Dio, di Dio il sorriso. Una delle citazioni dice: «Quando non hai nessuna possibilit­à di decidere del tuo destino ti metti nelle mani di qualcuno che in quel momento speri esista. E così ti arrendi alla tentazione della preghiera: non una preghiera tua, che forse non ne sei capace, ma una di quelle che ti hanno insegnato da bambino e che magari ti ricordi ancora a memoria».

DALLE PAGINE IN BIANCO e nero che dividono due cd dagli altri le parole di Fabrizio De André ricordano: «Non c’è speranza nell’uomo se non nell’amore che uccide l’odio, nella carità che uccide cupidigie, e rancori e ingiustizi­e». In un altro passaggio è sempre lui, con il ciuffo appena sopra gli occhi e la sigaretta fra le dita, che dice: « Non è che facendo canzoni contro i conflitti bellici si eviteranno le guerre. Tuttavia le canzoni entrano a far parte del patrimonio di un popolo, sono parte della coscienza, se non altro a livello subliminal­e. Dunque possono essere un buon deterrente. È questa la loro importanza». Le sue, oggi, sono esattament­e questo: patrimonio di un popolo che, come diceva la sua Smisurata preghiera, «viaggia in direzione ostinata e contraria».

 ??  ?? 1940-1999 Fabrizio De André è considerat­o tra i più grandi cantautori italiani. Ha inciso 13 album in studio e 16 antologie
1940-1999 Fabrizio De André è considerat­o tra i più grandi cantautori italiani. Ha inciso 13 album in studio e 16 antologie
 ??  ?? GIUSI FASANO Giornalist­a, dal 1989 racconta per il Corriere della Sera fatti di cronaca, quasi sempre nera
GIUSI FASANO Giornalist­a, dal 1989 racconta per il Corriere della Sera fatti di cronaca, quasi sempre nera

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