Psicoterapia e giardinaggio per tutti
Francesca Archibugi, classe 1960, ha diretto (fra gli altri)
SONO L’IMPERATRICE FRANCESCA I, e da quando ho la corona ho lasciato il cinema. Durante il mio mandato, che non è eterno, voglio dedicarmi solo a una missione: riscrivere la civiltà, niente meno. L’ho deciso quando sono entrata nella mia reggia: a Roma, dietro piazza del Popolo, nelle vie della mia infanzia distrutte ora da una gestione turistica scriteriata. Come agirò sulle coscienze dei miei sudditi? Partirei dalla scuola. Si studia la storia a ritroso. Non ha senso partire dalle palafitte e arrivare al Congresso di Vienna; io voglio partire dalla storia recente e ritrovarci i precedenti di ciò che siamo, le dittature, i rischi dei populismi. Poi si studiano i minerali, le piante, i cicli della natura; e anche paesaggistica, urbanistica, botanica, per avere campagne rispettate e città belle, costruite in modo partecipato. Non a caso Kant annoverava il giardinaggio fra le arti maggiori. Spazzerò via dalle coste
italiane gli obbrobri architettonici che negli anni le hanno affollate. Ho introdotto la psicoterapia di massa e il Ministero della salute mentale. Con questa rifondazione delle coscienze, non ho bisogno di proibire nulla: le persone si comportano da sé in modo collaborativo. Non sono un’imperatrice capricciosa: niente lussi, voglio esaudire solo un desiderio. Voglio vivere 800 anni. Non è un numero casuale: ho calcolato che è il tempo che mi servirebbe per studiare a fondo discipline complesse, molte lingue, come il russo e la letteratura russa, l’architettura, la biologia, diventare compositrice di musica. E studiare (bene) l’economia: così, da imperatrice del mondo, risolverei il problema delle iniquità fra i continenti. Prima di essere fucilata: è un rischio che accetto. Chi governa, e ancor più chi regna, deve mettere in conto che esista il dissenso. A grandi poteri, grandi responsabilità.
Dall’8 gennaio, su Rai1, va in onda serie in 6 serate di cui è regista