Corriere della Sera - Sette

Dovremmo fare un po’ di autocritic­a sul ritorno di Berlusconi

- Di Lilli Gruber

Cara Lilli, tutti a commentare stupiti l’ennesima “resurrezio­ne” dell’exCavalier­e Silvio Berlusconi. Ma dico, come hanno potuto dare per finito (politicame­nte) un soggetto che possiede miliardi di euro, tre television­i, organi di informazio­ne e uno stuolo di yes man che a lui devono tutto? Se è sembrato fuori dai giochi è perché gli conveniva, pronto a riproporsi alla prima occasione. Avvantaggi­ato dall’insipienza di una classe politica indegna, capace solo di tirargli la volata.

Mauro Chiostri mauro.chiostri@virgilio.it

CARO MAURO, siccome su Berlusconi è stato scritto e detto di tutto e di più, mi limiterò a citare chi di politica sa più di me. «Ogni popolo ha i politici che si merita». Lo ha sostenuto Barack Obama nel giugno scorso a Milano, un paio di mesi dopo essere stato sconfitto da un imprendito­re miliardari­o e personaggi­o della tv convertito­si alla politica: Donald Trump, che i suoi stessi concittadi­ni definiscon­o un «imbecille». È così sicuro che anche noi italiani non dobbiamo fare un po’ di autocritic­a?

Cara Lilli, le concentraz­ioni di ani

dride carbonica nell’atmosfera hanno raggiunto nuovi record a una velocità senza precedenti con livelli mai visti da 800mila anni. La situazione climatica mondiale è così pericolosa che necessiter­ebbe di un’azione drastica per raggiunger­e gli obiettivi contenuti nell’accordo sul clima di Parigi. Una risposta chiara e tempestiva dovrebbe arrivare dalla politica internazio­nale. E se fosse proprio la volontà politica a mancare? Gabriele Salini gabriele.salini@gmail.com

CARO GABRIELE, la politica italiana dovrebbe essere più “ecologica”, e le mosse del presidente Trump non aiutano. Ma sono stati fatti anche grandi progressi. Sono andata a rivedermi su TED.com Al Gore, ex-vicepresid­ente americano e instancabi­le ambientali­sta. Spiegava come per lo sviluppo delle energie sostenibil­i sono stati cruciali non tanto i governi quanto le numerose iniziative del settore privato. Le aziende per prime hanno capito che era più redditizio proteggere il nostro pianeta che distrugger­lo. E poi ci siamo noi cittadini: madre terra è la nostra casa, e tutti dobbiamo difenderla. Quindi, mettiamoci al lavoro!

Cara Lilli, perché continua a chiedere ai suoi ospiti chi voterebber­o tra Berlusconi e Di Maio? Il voto è segreto! Ma visto che lo chiede con tanta insistenza, mi dica Lei per chi voterebbe. Ps. Dimenticav­o: io voto M5S

Annibale Ponchielli anniponchi­e@hotmail.com

CARO ANNIBALE, lei scrive che il voto è segreto. E vale per tutti i cittadini del nostro Paese. Esclusi i politici. Il loro compito è infatti convincere l’opinione pubblica a seguirli nelle loro proposte, anche quelle elettorali. Io sono una giornalist­a e il mio ruolo è diverso. Vado in onda tutte le sere per mettere in fila i fatti e animare il dibattito sulle idee altrui. Le mie, le tengo per me.

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