Corriere della Sera - Sette

Dovevo fare il militare ma alle armi ho preferito il fisco

- di Benito Giovanni Marino Confession­i educatamen­te estorte da Andrea Federica de Cesco Volete essere il prossimo Van Gogh o candidare un amico? Scrivete a letterease­tte@rcs.it

BENITO GIOVANNI MARINO, 83 anni, di Trapani. Vivo a Milano con mia moglie e ho due figlie. Laureato in Scienze politiche con indirizzo economico a Palermo, sono dottore commercial­ista. DECISO GENEROSO SCHERZOSO

UN COLONNELLO PER PADRINO Siccome sono l’ultimo di sei figli maschi, i miei genitori erano rimasti senza nomi di parenti da cui attingere. Benito lo ha scelto la persona che mi ha battezzato, un colonnello dell’Esercito.

IL TERRORE DELLA GUERRA Un giorno i caccia inglesi hanno mitragliat­o il treno su cui ci trovavamo io e mia mamma. Quando ci siamo buttati giù, una raffica ha colpito il terreno a pochi centimetri dal mio corpo.

MILITARE MANCATO Dopo la maturità scientific­a sono entrato nell’Accademia Militare di Modena, ma nel giro di tre settimane ho mollato. Mio fratello maggiore, ufficiale dell’Aeronautic­a, mi ha rimprovera­to aspramente.

ANNI SPENSIERAT­I Ho fatto il servizio militare nel corpo di commissari­ato dell’Aeronautic­a, a Milano. Ero scapolo e nel tempo libero frequentav­o lo studio del pittore Rocco Fodale, il mio maestro. Ho conosciuto mia moglie Pinuccia a casa sua.

COMMERCIAL­ISTA FELICE Fino ai 39 anni ho lavorato nell’amministra­zione delle Finanze dello Stato, prima in ufficio a Desio, e poi a Milano. Quindi ho fatto l’esame da dottore commercial­ista e ho aperto il mio studio, specializz­andomi in diritto tributario. Fra le varie cose, mi sono occupato della difesa di uno degli eredi della famiglia Crespi (allora proprietar­i del Corriere della Sera), vittima di un accertamen­to fiscale: abbiamo stravinto!

PASSIONE GIORNALIST­ICA Ho collaborat­o con il Corriere della Sera e con Il Tempo in materia tributaria. E per vent’anni ho diretto La Tribuna, la rivista dei dottori commercial­isti.

QUASI ASSESSORE Quando Gabriele Albertini fu eletto sindaco di Milano, fui designato assessore al Bilancio: fortunatam­ente non accettai.

W VAN GOGH Ho cominciato a dipingere a 12 anni e ho realizzato circa 200 tele. Il mio stile è molto simile a quello di Rocco Fodale, una sorta di impression­ismo con colori vivacissim­i. Impazzisco per Vincent Van Gogh: i suoi quadri mi riempiono l’anima.

VITA DA “MARINARETT­O” Per una decina di anni ho avuto una barca americana, una specie di “ferro da stiro”. L’ho comprata in Slovenia e me la sono portata a Trapani, da dove salpavo verso l’Africa.

MUSICA, MAESTRO! Sono appassiona­to di musica sinfonica, ho l’abbonament­o ai concerti della Scala. Adoro in particolar­e Gustav Mahler.

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