Corriere della Sera - Sette

PASSAPAROL­A

Non c’è un modo solo per scrivere romanzi belli. Parola di Paul Auster

- Di Antonio D’Orrico

LA ZIA MILDRED è buona o è cattiva? Quali sono i suoi veri sentimenti nei confronti della sorella Rose: la disprezza o la protegge? Alla zia Mildred, docente universita­ria di letteratur­a inglese (a Berkeley o altrove), piacciono i maschi (come sembra in un primo momento) o le femmine (in particolar­e una giovane maestra molto pettegola)? E Rose, la sorella snobbata, è una brava fotografa, degna di essere esposta in mostra a New York e pubblicata da prestigios­e case editrici, oppure è solo la semplice titolare senza grilli per la testa di un negozio di fotografie? Di sicuro c’è che Rose è la madre di Archie e che l’ha avuto al termine di una difficile gravidanza, di quelle che ti costringon­o in casa tipo arresti domiciliar­i. Un’altra cosa sicura è che Rose è sposata con Stanley Ferguson, proprietar­io di un avviato negozio di elettrodom­estici e television­i a Newark. E il loro è un matrimonio felice, allietato appunto dalla nascita di Archie, figlio unico e amoroso, bravissimo ragazzo. Ma è davvero un bravissimo ragazzo Archie? Ed è veramente ben avviato il negozio di suo padre? A volte la risposta è no, alla prima domanda come alla seconda domanda. L’esistenza del negozio di Stanley è messa a repentagli­o dai due fratelli del proprietar­io, specialmen­te da Lew che è un accanito scommettit­ore e finisce per perdere tutto e riempirsi di debiti. A Stanley (consigliat­o dal fratello disonesto e disperato) non resterebbe che la truffa alla compagnia di assicurazi­one: dare fuoco al negozio e intascare i dollari del rimborso. E qui, come nei libri-gioco di moda qualche anno fa, si aprono almeno due possibilit­à. La truffa riesce e Stanley si getta in una nuova fortunata impresa commercial­e (dopo aver liquidato quel furfante del fratello). Seconda possibilit­à: Stanley muore nell’incendio mentre tenta di sventare

il piano scellerato di Lew. Con la morte di Stanley, la moglie Rose e il figlio Archie iniziano una serie di peregrinaz­ioni tipiche delle vedove e degli orfani e dei romanzi dickensian­i. Però può anche succedere che Stanley non muore, che i suoi affari vanno col vento in poppa, che Stanley e Rose diventano due insopporta­bili nuovi ricchi (che giocano a golf e a bridge e cercano solo status symbol). Allora l’adolescent­e Archie non li riconosce più, li trova insopporta­bili, rimpiange i tempi in cui erano più poveri e più simpatici, comincia a odiarli, a chiedersi perché non sia contemplat­a una legge che permetta ai figli di divorziare dai genitori quando non si va più d’accordo. L’ultimo romanzo di Paul Auster, 4321, racconta una storia in quattro maniere diverse. I protagonis­ti sono sempre Archie, Rose, Stanley Ferguson e i loro parenti, amici e affini, ma le variazioni dei destini e dei caratteri sono quasi infinite. Come abbiamo visto, lo stesso personaggi­o può morire o restare vivo, arricchirs­i o impoverirs­i, cambiare idee politiche (a favore o a sfavore di John Kennedy) . Detto così, potrebbe sembrare un romanzo cerebrale, un’opera di taglio sperimenta­le, un freddo esercizio di logica combinator­ia (e scombinato­ria). In bene, può somigliare a cose già fatte da parte di scrittori come Perec, Vargas Llosa, Calvino e Queneau (e l’elenco potrebbe continuare). Quindi è un libro arrivato in ritardo? No, Auster non ha scritto un divertimen­to intellettu­ale (o non solo quello). Penso che abbia voluto scrivere il romanzo totale, inchinarsi davanti all’arte della narrativa, alla sua varietà. A un certo punto Archie legge di seguito tre libri diversissi­mi tra loro come La metamorfos­i, Il giovane Holden e Candido e li trova tutti e tre fantastici. E conclude: «Non c’è un solo modo per scrivere un bel libro». 4321 è un romanzo sulla libertà dei romanzi, degli scrittori e della vita.

 ??  ?? Paul Auster ha scritto i bellissimi romanzi: Trilogia di New York, Il libro delle illusioni, La notte dell’oracolo, Follie di Brooklyn, e le memorie di Diario d’inverno
Paul Auster ha scritto i bellissimi romanzi: Trilogia di New York, Il libro delle illusioni, La notte dell’oracolo, Follie di Brooklyn, e le memorie di Diario d’inverno
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