BLACK ROCK
Metallica: i diavoli del rock aiutano gli angeli della parrocchia
PICCOLI GESTI DI GRANDE IMPORTANZA. I Metallica, ormai lo sappiamo, sono fatti così: heavy metal e generosità. Ne avevamo parlato qualche mese fa quando fecero felici i Blistered Earth, la tribute band di Spokane (Washington). I quattro del gruppetto – Jared, Shawn, Cody e Jesse – erano a Portland (Oregon) per un concerto, ma poche ore prima che salissero sul palco qualcuno svuotò il furgone con gli strumenti che usavano dal 2009 per suonare sempre e soltanto pezzi dei Metallica. E loro, i miti di Master of Puppets, decisero di aiutarli: «Tranquilli, vi ricompriamo tutto noi» si offrirono quando i fan dei Blistered Earth fecero girare via Facebook una richiesta d’aiuto. Adesso James Hetfield & soci ne hanno fatta una nuova, stavolta in Italia. Qualche sera fa erano a Torino per la loro prima tappa del WorldWired Tour e, prima di salire sul palco, hanno chiesto di incontrare i responsabili dell’Oratorio cittadino di Sant’Alfonso. Motivo: donare 15 mila euro – cioè un euro per ogni biglietto venduto – alla mensa per i poveri. Insomma: diavoli (si fa per dire) del rock che aiutano gli angeli della parrocchia. «La solidarietà» dicono i destinatari della cifra «è un valore universale, proprio come il rock».
NELLA STESSA SERA UN SECONDO REGALO, stavolta per i fan davanti al palco. In coda ad Halo on fire il bassista Robert Trujillo e il chitarrista Kirk Hammett, hanno sorpreso tutti con una cover inaspettata. Le voci di James & company hanno cantato il loro omaggio a Vasco Rossi con C’è chi dice no, e lo stesso Blasco ha fatto sapere poco dopo di aver molto apprezzato: ha condiviso il video su Facebook e ha postato un commento, « Nothing else matters! ».
CON LA TAPPA SUCCESSIVA – a Bologna – l’omaggio è stato per Modugno: davanti ai fan in visibilio James e i suoi hanno intonato Nel blu dipinto di blu. Omaggi, sì. Ma niente musica in regalo nel senso vero e proprio. I Metallica – chi li segue lo sa – nel 2000 furono la prima grande band ad aprire un contenzioso contro Napster, la piattaforma creata da Shawn Fanning nel ‘99 per la condivisione (e il trasferimento) gratis dei file audio Mp3. Il gruppo californiano si oppose e accusò Napster di violazione di copyright davanti alla Corte Distrettuale di Los Angeles, aprendo così la strada a una valanga di divieti che portarono la piattaforma di Fanning alla chiusura, nel 2001. Il Napster che conosciamo oggi – streaming legale, a pagamento – non ha più nulla a che vedere con quello di quasi vent’anni fa e nel frattempo Internet è diventato un veicolo fondamentale per condividere e diffondere prodotti musicali. Ma il principio resta: la musica non si regala. Se si tratta di beneficenza si creano semmai le condizioni per regali di altro genere. Per esempio realizzare eventi di sostegno per la lotta contro la fame o semplicemente aiutare chi più ha bisogno di aiuto. È con questi obiettivi che i colossi dell’heavy metal hanno aperto un anno fa la “Fondazione All Within my Hands” attraverso la quale raccogliere fondi. Sembrerà ancora una volta un piccolo gesto. Ma di grandissima umanità.