SE FOSSI L’IMPERATORE DEL MONDO
( e un biglietto d’ingresso per chi vuole vedere Roma)
Enrico Papi: «Serve una lista pubblica dei bulli»
Enrico Papi, 52 anni, ha condotto fra l’altro Sarabanda e La pupa e il secchione. Oggi presenta Guess My Age su Tv8, la domenica in prima serata: l’11 marzo puntata speciale con Valeria Marini
CON ME AL GOVERNO, torna la Roma dei Papi... Non male, eh? Sì, sono un imperatore romanocentrico: Roma è la mia città, ma è anche caput mundi, e di per sé simboleggia il potere. Governerò da lì. E farò in modo che torni al suo status di capitale anche esteticamente: ogni turista che entra paga un biglietto, come a Disneyland, di almeno 10 euro al giorno. Con questi soldi riorganizziamo Roma. È essenziale che la capitale sia unica: io non voglio passaporti, monete, valute. Tutti sono uguali. Tutti pagano le tasse all’impero, e l’impero le destina in modo equo: aiuta i Paesi poveri, le classi basse e i primi anni del regno sono dedicati proprio a questo, a equilibrare le disuguaglianze. Rifaccio la legge elettorale: la chiamo “Papellum”, abolisce i partiti e rende possibile votare solo singole persone. C’è anche una sola Costituzione, dove il primo comandamento è lo stesso della scienza medica: primo, non nuocere. Prima che fare il bene, è dovere dei cittadini evitare di fare male a chiunque. Rispetto, gentilezza, solidarietà. In ogni parte del pianeta ci sono due cose: musica, in filodiffusione, e wi-fi gratuito. Queste due cose faranno sentire i miei sudditi parte di una comunità. I reati che punirò più severamente, infatti, sono quelli contro i propri simili: l’invidia, che è brutta e nociva, e il bullismo. Il bullismo non si fa solo a scuola: parlo dei bulli sul lavoro, delle conventicole, di quelli che da soli non valgono niente ma hanno un amico potente e ti emarginano, ti fanno il vuoto attorno. Mi è capitato? Certo. Per questo nel mio regno c’è una lista pubblica dei bulli, come negli Stati Uniti ci sono le liste dei criminali sessuali: è pubblica, così tutti possono consultarla e sapere con chi hanno a che fare.