Manuale di conversazione
SCRIVE SILVIA BERTI, amica viola (nel senso fiorentinesco della parola): «Ieri sera ho finito di leggere 4321 di Paul Auster e questa mattina… zacchete: la sua recensione su
7. Ho anche un po’ goduto perché arrivava in un momento perfetto. Ho amato questo libro, nonostante a pagina 69 avessi deciso di mollarlo, non ci stavo capendo niente. Ho cambiato idea perché, anche se non seguivo la storia (non leggo mai i risvolti di copertina), mi piaceva il suono delle parole, come giravano nella mia testa. La mia tenacia mi ha premiato. In tutte le vite di Archie ho trovato cristalli della mia. Mi sono commossa, sconvolta, incazzata e ho riso. Cosa chiedere di più a un libro? Quella di Auster è Letteratura, capace di toccare tutte le corde dell’anima di chiunque e sì, è come dice lei, è un inno alla libertà dell’arte della narrativa. Come vede la adoro sempre». Anche io.
SCRIVE LORENZO FALLENI: «Mi perdoni la battuta da Bar Sport. Non vorrei prendere il posto di Silvano Calzini, ma mi è parsa degna di nota: 4-3-2-1, un romanzo di formazione. Senza pressarla troppo, passo a un rispettoso 5-3-2». La battuta è ottima. Però Calzini resta titolare.
NICOLETTA VALLESE (è la giornata delle amiche) cita, all’inizio della mail, lo slogan di Hotel New Hampshire: «Qui o là, siamo sempre inchiavardati a vita». E poi prosegue: «Eccolo John Irving con il suo mondo che scorre mentre noi rimaniamo impagliati e imbullettati a due assi di legno come il vecchio Sorrow, il labrador aerofago di Hotel New
Hampshire. Il suo, per me, romanzo più bello, un lungo spassoso crudele bizzarro giro di giostra... e se Irving ritorna alla grande è festa! Baci». Sarebbe dura per me dover scegliere, cara Nicoletta, tra Il mondo secondo Garp (un romanzo che potrebbe uscire anche oggi ed essere ancora all’avanguardia), Hotel New Hampshire (che è anche il miglior romanzo sui terroristi mai scritto dopo Dostoevskij), Le regole dalla
casa del sidro e Preghiera per un amico. E uno scrittore che ha simili capolavori in repertorio è riuscito a scrivere ancora un romanzo appassionante, bizzarro, commovente, aurorale e finale come Viale dei misteri. Baci.