10-ZONE - DUELLO D’OPINIONI
Agenzia del Farmaco ad Amsterdam. L’Italia contesta e ricorre. Ha fatto bene?
«La procedura di assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco ha avuto aspetti di opacità. Qualche possibilità di cambiare la situazione c’è», sottolinea l’ex commissario Ue. «Questa scelta alimenterà il sentimento antieuropeo e renderà più difficili future alleanze», avverte il giornalista Sì Ferdinando Nelli Feroci
LE STRADE INTRAPRESE per modificare la decisione di assegnare l’Agenzia Europea del Farmaco all’Olanda sono due: i ricorsi presentati da governo e Comune di Milano in sede giudiziale e il tentativo di ribaltare la scelta in Parlamento. In entrambi i casi, i percorsi sono in salita, ma io ritengo che gli sforzi in questa direzione siano corretti perché la vittoria di Amsterdam e la modalità con cui è maturata destano molte perplessità. Per quanto riguarda la scelta di affidarsi al sorteggio finale, c’è probabilmente poco da fare, perché a suo tempo fu accettato da tutti all’unanimità. Tuttavia ci sono stati aspetti di opacità nella procedura, con documenti che furono secretati. Inoltre, la Commissione europea era incaricata di istruire la pratica ed esprimere un parere sulle candidature, ma lo ha fatto senza entrare nel merito di quale meritasse maggiore supporto, con un’attitudine che si potrebbe definire quasi pilatesca. Per questo, anche se difficilmente il ricorso avrà successo, vale la pena averlo presentato. Dubito avremo maggiore fortuna in Parlamento, anche se è vero che esso sarà chiamato ad approvare un regolamento per rendere effettivo il trasferimento dell’Ema da Londra, e lì ci potrebbe essere un’opportunità di cambiare qualcosa. E non penso che il tentativo italiano di far sentire le proprie ragioni rischi di avere effetti negativi in Europa.
Ferdinando Nelli Feroci, 71 anni, è stato commissario per l’Industria nella Commissione europea di José Manuel Barroso (2014). È presidente dell’Istituto Affari Italiani di Roma. Ferdinando Giugliano, 36 anni, è giornalista. È stato editorialista del Financial Times e ora scrive per Bloomberg
No Ferdinando Giugliano
A MIO PARERE, ASSEGNARE l’Agenzia del Farmaco e l’Autorità bancaria dopo Brexit ad Amsterdam e Parigi invece che a Milano e Dublino, ha costituito per l’Europa un’occasione mancata: avrebbe potuto rappresentare un’opportunità per mandare un messaggio a Paesi della zona euro che hanno conosciuto momenti di difficoltà, un bel simbolo, e invece si è andati nella direzione opposta. Oggi però dico che le istituzioni italiane devono rendersi conto che la scelta di presentare ricorso porta con sé conseguenze precise ed effetti collaterali. Prima di tutto a livello interno: la sensazione che l’Ue si ponga sempre in qualche modo contro l’Italia, che ci sia una sorta di complotto – posizione che non condivido assolutamente – è già diffusa; il ricorso non fa che alimentarla. Poi, va bene preoccuparsi di come l’Olanda svolge i lavori e se mantiene gli impegni presi, però vorrei che il medesimo puntiglio venisse impiegato per verificare come i fondi europei vengono spesi da noi. Inoltre bisogna considerare come la decisione italiana verrà accolta a livello europeo: il rischio è di rendere più difficili future alleanze strategiche, magari per nuove assegnazioni. A nessuno poi sfugge che la presentazione del ricorso è stata intrapresa in campagna elettorale... Senza contare, infine, che le possibilità di esito positivo mi paiono davvero poche.