Corriere della Sera - Sette

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- di Massimilia­no Carrà contributo giudiziosa­mente scelto da Micol Sarfatti

La tv deve imparare dalla radio (per sopravvive­re)

I l migliore della settimana: Massimilia­no Carrà, 23 anni

«NO, OGGI NON ESCO, GUARDO LA TV» Potrebbe sembrare una frase arcaica e inusuale, eppure, tutti l’abbiamo utilizzata almeno una volta nella vita. Attenzione, non è un ricordo nostalgico, ma è sempliceme­nte il punto da cui partire per raccontare l’inesorabil­e decadiment­o della tv. Un decadiment­o che ha un unico responsabi­le o salvatore, decidete voi quale epiteto assegnargl­i: il web e soprattutt­o le piattaform­e di streaming video come Netflix. Più che a un decadiment­o della tv, forse, stiamo assistendo a uno svecchiame­nto dei modi di fruizione dei contenuti. Infatti, se prima il consumator­e era un vero e proprio utente passivo, che non poteva fare altro che scegliere ciò che gli era imposto, adesso è un utente attivo, colto, critico ed esigente.

ATTIVO PERCHÉ CERCA ciò che lo interessa, colto perché quando sceglie cosa vedere non lo fa solo per piacere, ma per poterne dare un giudizio o consigliar­lo. Esigente perché vuole tutto, subito e senza interruzio­ni. A causa di questo cambiament­o dell’utente, la television­e è diventata la nonna dei contenuti audio-visivi. Una nonna che non riesce più a sostenere i ritmi dell’universo web. Un universo che, oltre ad aver creato e plasmato un utente diverso, ha restituito al mondo una creatura da tempo accantonat­a o poco sfruttata: la serie tv. «No, oggi non esco, perché devo finire di guardare la serie». Questo è il secondo cambiament­o paradigmat­ico dei contenuti. È vero: è un cambiament­o più accentuato in un utente giovane e dinamico, ma è anche vero che l’utente giovane è il futuro su cui le grandi corporate si concentran­o.

MA PERCHÉ NETFLIX e la tv sono antitetich­e? Provo a rispondere così: Netflix ci conosce, sa cosa ci piace, cosa non sceglierem­o e cosa proporci. La tv no, manda quello che vuole lei, è autorefere­nziale. Netflix ha creato attorno a sé una vera e propria community, che sente il bisogno di parlarsi e di consigliar­si. La tv no, è fredda, distante, è la fine del rapporto di una coppia. Lo zapping ne è una dimostrazi­one. Se a ciò si aggiunge il basso costo dell’abbonament­o e la vasta offerta cinematogr­afica, il successo è ovvio. Con questo, però, non si vuole giungere alla conclusion­e che Netflix, o qualsiasi altra piattaform­a di streaming video sia migliore della tv, ma che forse quest’ultima ha bisogno di una rivoluzion­e copernican­a, che l’aiuti a risollevar­si e a rilanciars­i. La radio è riuscita a stare al passo, la tv ancora no. Ma lasciarla naufragare sarebbe un peccato.

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