Corriere della Sera - Sette

Servono affitti agevolati per giovani in trasferta e nuove coppie

- di Corinna De Cesare

Sopravvive­re alla giungla del mercato immobiliar­e non è semplice. Soprattutt­o se si è studenti o lavoratori precari. Una soluzione possibile è quella del canone concordato, ma non sempre funziona. Serve un maggior coordiname­nto tra università, associazio­ni di inquilini e proprietar­i

NEGLI ANNI, GOVERNI DI DESTRA e sinistra, hanno introdotto sul tema diverse misure: il bonus mobili, le agevolazio­ni per le ristruttur­azioni, quelle per la concession­e del mutuo. In Italia otto famiglie su dieci possiedono la casa in cui abitano. Ma per i giovani, la storia cambia notevolmen­te: con un mercato del lavoro sempre più frammentat­o, un tasso di disoccupaz­ione giovanile pari al 37,9% e la fatica per raggiunger­e l’autonomia economica, sono sempre di più gli under 35 che più che possedere una casa, preferisco­no affittarla. Soprattutt­o nelle grandi città. E allora se al posto di bonus e incentivi spot si abbassasse­ro le imposte ai locatori in cambio di affitti ridotti per studenti, lavoratori fuori sede e nuove coppie? Qualcosa del genere, come vedremo, esiste già ma forse non funziona come dovrebbe. Chi ha un figlio universita­rio lontano da casa, lo sa: trovare un alloggio senza spendere un patrimonio, può essere una missione davvero difficile, soprattutt­o nelle grandi città dove arrivano ogni anno migliaia di nuovi studenti e lavoratori. Per una camera singola, in Italia, si spendono in media 416 euro al mese, cifra che equivale al 4% in più rispetto al 2016 e addirittur­a al 9% in più in confronto a quattro anni fa. Lo sanno bene i proprietar­i immobiliar­i che nel corso del tempo hanno smesso di affittare gli interi appartamen­ti perché con le singole camere si può guadagnare fino al 30% in più. E così a

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