Corriere della Sera - Sette

SETTE E MEZZO

- Di Lilli Gruber

Più regole e meno sottomissi­one alla cultura digitale

Cara Lilli, fare acquisti online dalla propria poltrona, con un semplice “clic”, è più comodo. Lo scorso anno 22 milioni di italiani hanno comprato online prodotti tecnologic­i, capi d’abbigliame­nto, cibo. Siamo sempre più pigri, non si va più alla Posta né in Banca; online si fanno investimen­ti, si gioca in Borsa. Evitiamo di acquistare prodotti online che sono in vendita nei negozi vicino casa, magari allo stesso prezzo: se compriamo nei piccoli negozi non li facciamo chiudere, abbiamo l’opportunit­à di fare due chiacchier­e dando vita al nostro Paese ed evitiamo anche la desertific­azione delle nostre grandi città. Angelo Ciarlo angelociar­lo@gmail.com

Cara Lilli, Facebook si arricchisc­e vendendo i nostri dati, Foodora si arricchisc­e sulla pelle dei riders, Amazon si arricchisc­e spremendo dipendenti e fornitori, e tutti noi, ebeti, accettiamo e tacciamo, facciamo finta di niente perché ci conviene. Come si fa a rinunciare a Facebook? Che comodità la cena a domicilio! Amazon poi, costa meno e consegna la merce subito! Ci siamo consegnati senza ne- anche accorgerce­ne al boia che ci sta impiccando. Mauro Chiostri mauro.chiostri@virgilio.it

CARO ANGELO, CARO MAURO, penso che occorra guardarsi da due eccessi: il primo è l’acritica sottomissi­one alla cultura digitale, con un’overdose di tecnologia e di fiducia negli algoritmi. Il secondo pericolo è la sottovalut­azione dei vantaggi che questi nuovi strumenti garantisco­no in termini di conoscenza e di rapporti con il prossimo. Ma il problema è anche l’assenza di regole. Se lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica fosse scoppiato dopo il 25 maggio, le conseguenz­e per Mark Zuckerberg sarebbero state ben diverse: in quel giorno infatti entrerà in vigore il nuovo regolament­o europeo sulla protezione dei dati personali, che prevede pesanti sanzioni per chi fa un uso illecito delle informazio­ni che noi gli forniamo.

Cara Lilli, seguo con grande interesse Otto e mezzo e non posso non compliment­armi con lei per la sua conduzione, per la sua preparazio­ne e per la determinaz­ione con le quali riesce a tenere a bada gli interlocut­ori un po’ troppo vivaci. Mi permetta però di farle presente un’unica lacuna, imputabile ai suoi ospiti: nessuno ha avuto il coraggio di dire che Di Maio è un presuntuos­o e che nessuna persona di buon senso può avere il coraggio di affidare ad un ragazzo trentenne – che parla troppo per dire niente – le sorti della nostra Italia. E nessuno ha detto che Salvini sarà un formidabil­e capo-popolo, ma non ha alcuna preparazio­ne culturale, indispensa­bile per il capo di governo di uno Stato. I due messi insieme non ne fanno uno completo che sia adatto al ruolo al quale aspirano! Non riesce a provocare uno dei suoi ospiti facendogli dire questa che ritengo un’inoppugnab­ile verità? Giovanni Fulcheris gfulche@tin.it

CARO GIOVANNI, quella che lei considera un’inoppugnab­ile verità è in realtà una sua legittima opinione politica. A Otto e mezzo ne mettiamo a confronto tante tutte le sere, senza tesi precostitu­ite. E sicurament­e non censuriamo i giudizi anche severi sui leader che lei cita.

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