Corriere della Sera - Sette

VAN GOGH - AUTORITRAT­TO DI UN LETTORE INSOLITO

- confession­i educatamen­te estorte da Andrea Federica de Cesco

Mi chiamano Lady Be per colpa dei Beatles

LETIZIA LANZAROTTI, nata a Rho (Milano) 27 anni fa. Vivo a Roma con mio marito. Diplomata al liceo artistico e laureata all’Accademia delle Belle Arti di Sanremo, sono una mosaicista. NEBBIA & NOSTALGIA Sono cresciuta in una zona umida e nebbiosa, tra Valle Lomellina, da mio papà, e Dorno, da mia mamma e mia nonna. Quando sono nata i miei si erano già separati: non ho mai avuto il piacere di vederli insieme e ho dovuto subire le loro continue battaglie legali – peraltro, sono figlia unica. A scuola ero la prima della classe, odiata e isolata da tutti. Ero molto timida e chiusa: ho imparato a socializza­re agli scout, che ho frequentat­o dagli otto ai 14 anni.

L’ARMONIA DEI COLORI Da bambina amavo disegnare faccine e arcobaleni con una casetta a ciascuna estremità. Durante l’adolescenz­a ho cominciato a raccoglier­e tutti gli oggetti che non mi servivano più (giocattoli, tappi di bottiglia, pennarelli scarichi, posate di plastica…) e a sistemarli in scatole trasparent­i divisi per colore. Ho sempre avuto l’abitudine di ordinare le cose per colore (pastelli, trucchi, vestiti, borse): mi dà una sensazione di armonia.

IN PRINCIPIO FU MARILYN A 19 anni ho disegnato un grande volto di Marilyn Monroe su un supporto ligneo e ho utilizzato gli oggetti raccolti negli anni per colorarlo. Da allora ho realizzato circa 250 opere (per lo più volti di icone pop) con la tecnica da me inventata, che ho definito “mosaico contempora­neo”. Il materiale lo compro ai mercatini dell’usato o su eBay, oppure lo raccolgo nelle scuole o sulle spiagge in inverno. Attraverso la mia arte voglio trasmetter­e l’idea che tutti i materiali possono essere riciclati e avere una seconda vita.

NEMO PROPHETA IN PATRIA Ho iniziato a esporre i miei lavori all’estero (Parigi, Bruxelles, Amsterdam, New York, Malta, Barcellona, Berlino, Londra) già dal 2010. In Italia il mio talento è stato riconosciu­to solo in seguito alle mostre che ho fatto nel resto del mondo. Ho appena realizzato il mio sogno di esporre a Pavia, dove ho studiato.

ANIMA GEMELLA Nel 2010 a Roma ho conosciuto Francesco, calabrese, più grande di me di sei anni, organizzat­ore di eventi d’arte: ero andata nel suo studio per partecipar­e a un evento. È stato un colpo di fulmine. Due anni dopo mi sono trasferita nella Capitale e abbiamo cominciato a convivere. Nel 2016 ci siamo sposati. Condividia­mo il valore della famiglia e l’amore per l’arte. Spesso lavoriamo insieme e viaggiamo insieme per lavoro. Quando sono in viaggio mi piace frequentar­e i ristoranti del posto e trarre ispirazion­e dalla loro cucina. Il mio piatto forte è il risotto alla milanese con l’ossobuco.

IL MIO NOME D’ARTE È Lady Be: l’ho scelto per la sua assonanza con la canzone dei Beatles Let It Be. Dei Beatles conosco tutte le canzoni a memoria: ho letto centinaia di libri su di loro e le loro note e le loro parole hanno influenzat­o tutta la mia vita e mi hanno offerto un rifugio nel periodo scolastico. Me li ha fatti conoscere mio papà.

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