Manuale di conversazione
Come si fa a scrivere alla Louis-Ferdinand Céline?
Si scrivono 80mila pagine e se ne pubblicano 800
SCRIVE SILVANO CALZINI:
«La prima parte della recensione di La settima funzione del linguaggio mi ha stregato. Sembra davvero un romanzo avvincente. L’autore dovrebbe venire apposta a Milano per abbracciarla. Magari ci ha già pensato l’editrice Elisabetta Sgarbi a farlo per lui. E poi quel fatto vero da cui parte una storia del tutto immaginaria, le “venature spionistiche”, la possibile pista politica, quella sessuale, il tipo che fa pensare al dottor Watson, la donna glaciale dal “fascino slavo velenoso” sono tutti elementi che mi hanno fatto pensare a un racconto lungo che scrissi per una cosa che poi non si è più fatta. Però al centro del mio mistero non c’è Umberto Eco, ma Franz Kafka che essendo il campione del mondo degli irresoluti non scioglie nessun enigma. Anzi ci sprofonda dentro. La saluto alla maniera di Bianciardi: “Stai sano”». E io la saluto alla mia maniera: stia bello! (Mi mandi il suo racconto kafkiano).
SCRIVE PAOLO DI BETTA:
«Che coincidenza! Ieri ho ricevuto La septième fonction du langage di Laurent Binet e oggi c’è la sua recensione. A proposito di morti strane, quella di Barthes è simile a quella di Antoni Gaudí, che sovrappensiero venne travolto da un tram. E su Isadora Duncan mi chiedo: chissà che auto era, una Isotta Fraschini, una Bugatti? P.S. Dimenticavo! Rimaniamo in attesa di una sua risposta su Céline a quel lettore che chiedeva delucidazioni! Ci parli della petite musique! ». Si trattava di una Bugatti. P.S. La petite musique era un massacro. Per ottenerla Céline doveva scrivere 80mila pagine per pubblicarne 800.
MARIA TERESA MASSARANI:
«Caro D’Orrico, mi permetta il caro dall’alto della mia venerabile (87) età, ho appena letto Il senso di una fine di Julian Barnes e plaudo al suo “bellissimo, bellissimo, bellissimo”. Dai tempi de La versio
ne di Barney non avevo letto niente di così coinvolgente e letterariamente perfetto. Mi piacerebbe leggere qualcos’altro dello stesso autore, ma non vorrei restare delusa. Ha qualche suggerimento da darmi?». Di così bello no. (ad’o)