Proibito stare in coppia per abitudine
( e i ndossare calzini bianchi)
NEL MIO NUOVO ROMANZO Due come loro, il protagonista è al soldo di due padroni: Dio e il Diavolo. Be’, io come imperatore somiglio più al secondo! Voglio, prima di tutto, che il mio impero non sia noioso. Dunque via le inibizioni. I miei sudditi non ne avranno più, e diranno la verità in modo automatico, quasi coatto. Alla domanda «come stai?» nessuno risponderà l’ipocrita, solito «bene, grazie», ma come sta davvero, i desideri e i sentimenti che prova. Governo in un quadrumvirato composto dai miei miti personali: Niccolò Ammaniti, Jon Snow di Game of Thrones e Belén Rodriguez. Con lei vorrei chiacchierare solo per mezz’oretta, e sono certo che la persuaderei a sposarmi (Belén, mi leggi?) facendone la first lady. Dei politici attuali farei Emma Bonino presidente del Consiglio, e assumerei Matteo Salvini: è un grande comunicatore, e con me potrebbe usare le sue doti al servizio di una buona causa, che non è quella che sta seguendo ora. Poi inserisco qualche divieto. Ad esempio sarà proibito stare in coppia per sicurezza economica, o per abitudine, o per paura. E anche sposarsi o fare unioni civili per ragioni che non siano un grande amore, ad esempio dividere un mutuo, o fare scalate sociali. Avremo ufficiali che lo verificano. Sennò la coppia diventa ‘na pazziella, un giocattolo. Ma se ci si ama davvero, chiunque si può sposare, a prescindere dal genere. Poi farò sparire le scuole medie. Lo farò perché sparisca il bullismo: alzi la mano chi è stato alle medie una persona felice o anche solo allegra. Nessuno. In quegli anni si vive come a Sparta, selvatici, nei boschi, a cacciare e correre, e solo dopo si torna sui banchi, finalmente contenti di imparare. Infine, tre reati saranno particolarmente gravi: indossare calzini bianchi, andare ai talk-show poltici e tifare Juve.